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F1, Gp Cina: la gara vista dalla pista di Shanghai

Formula 1

Mara Sangiorgio

In Cina la Ferrari ha mancato il podio per la prima volta nel Mondiale, raccogliendo la prima vera delusione dell'anno. La Rossa non è mai stata incisiva e le condizioni hanno evidenziato i difetti della monoposto. Al contrario la McLaren si è esaltata. Ora si aspettano gli aggiornamenti, già da Miami, ma il grosso arriverà a Imola: per tenere il passo degli altri e fare ancora meglio. Il Mondiale torna il 5 maggio in Florida: diretta Sky e streaming su NOW

GP CINA, HIGHLIGHTS

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Per Ferrari la Cina è la prima vera delusione dell’anno. Che infatti coincide con il primo podio di questa stagione senza almeno una pennellata di rosso. Leclerc e Sainz si sono dovuti accontentare del quarto e quinto posto ma senza essere mai stati davvero in gara dove speravano di essere, cioè nella lotta per il podio. Illusione che tutti cullavano, da Leclerc a Vasseur alla vigilia della gara. Al di là della partenza più difficile del previsto, che ha complicato le prime fasi di gara, la Rossa sul passo non è mai stata incisiva con nessuna mescola, specialmente con quella più dura. Evidenti le difficoltà nell’accendere le gomme al via e a ogni ripartenza, come quelle riscontrate durante tutto il fine settimana e persino con le intermedie in condizioni di bagnato. 

 

Mentre McLaren, su una pista dove pensavano davvero di dover giocare in difesa, ha azzeccato tutto e Norris ha fatto vedere ancora una volta tutto il suo talento,  la Ferrari a livello di impostazioni non è stata perfetta evidenziando così più i difetti che la bontà di questa macchina su questo tipo di tracciato. Una sorpresa per entrambi i team insomma. In classifica Ferrari conserva ampiamente il suo secondo posto con 55 punti di vantaggio sulla McLaren e 44 meno di Red Bull. Ma nonostante l’opaco weekend è stato Vasseur a rimettere le cose in chiaro: gli aggiornamenti ora servono ma senza panico. E’ probabile che qualcosa si possa vedere già a Miami ma il grosso arriverà a Imola come era stato programmato. Per tenere il passo degli altri, e provare a fare ancora meglio.