F1, Horner e Red Bull avanti insieme: la carriera del pilota-manager
Prosegue il rapporto tra la scuderia e il britannico, scagionato dalle accuse di "comportamenti inappropriati" nei confronti di una dipendente. Con gli austriaci ha vinto 13 titoli Mondiali in 19 anni, artefice dei successi di Vettel e Verstappen: la sua storia
di Alfredo Corallo
- Christian Edward Johnston Horner è nato il 16 novembre 1973 a Leamington, cittadina inglese della contea del Warwickshire famosa per le sue terme. Cresciuto in una famiglia legata da generazioni all'industria automobilistica: il nonno era direttore acquisti alla Standard Motor Company di Coventry, in seguito proprietario con il figlio di un'agenzia che riforniva componenti ai produttori di motori nelle Midlands. Chris ha due fratelli: Jamie e Guy.
- Comincia con i kart e nel 1992 viene premiato come miglior esordiente della stagione nel campionato inglese di Formula Renault, vincendo anche una gara al volante della Manor. Tra il '93 e il '96 ottiene dei buoni risultati nelle F3 e F2 britanniche con i team P1 Motorsport, Fortec, ADR e TOM'S.
- Nel 1997 il primo passaggio importante della sua carriera: fonda, a 24 anni, la Arden International, impegnato nel doppio ruolo di manager e pilota nel campionato di F3000. Tra le scuderie rivali quella gestita da Helmut Marko, con cui Horner in futuro costruirà le fortune della Red Bull.
- Nel 1998 la sua ultima stagione da pilota, sempre in F3000. La decisione di smettere arrivò, pare, nei test che preparavano al nuovo campionato, all'Estoril: Christian rimase impressionato dalla performance del colombiano Juan Pablo Montoya, auto-convincendosi che mai avrebbe potuto raggiungere quei livelli di velocità. Così, si dedica anima e corpo alla carriera manageriale.
- Nel 2000 un antipasto delle potenzialità della sua Arden, che vince tre gare nella F3000 italiana piazzandosi seconda nel campionato piloti con Warren Hughes. Tra il 2002 e il 2004 arrivano tre titoli team e due piloti.
- Il 2004 è la migliore annata in F3000 dell'Arden, trascinata dal pilota pugliese che stravince il titolo con 7 successi in 10 gare. Vitantonio, proposto in squadra da Marko, è sponsorizzato Red Bull: sarà il 'gancio' per la svolta nella carriera di Horner.
- L'esaltante cavalcata dell'Arden attira, infatti, l'attenzione di Dietrich Mateschitz, co-fondatore del colosso di bevande energetiche. Che, nel 2005, preleva la Jaguar Racing e sbarca nel 'Circus' puntando tutto sul 31enne inglese, il più giovane team principal nella storia della F1.
- Nella foto, da sinistra a destra: Liuzzi, Mateschitz, Horner e Marko.
- Per la stagione del debutto, la Red Bull si affida in pista al 'veterano' David Coulthard e a una coppia di giovani che si alternano alla seconda guida: Christian Klien e Liuzzi, appunto. Il risultato è incoraggiante: 34 punti rispetto ai 9 ottenuti dalla Jaguar nel 2004 e il settimo posto finale tra i Costruttori.
- Con l'ingaggio del progettista britannico, che porta in dote genialità e un palmarès ricchissimo (12 titoli mondiali tra Williams e McLaren), le prospettive del team austriaco che ha sede a Milton Keynes cambiano radicalmente.
- Ma l'ingegnere di Stratford-upon-Avon, città natale di William Shakespeare, non è il Mago Merlino: nel 2006 arriva sì il primo podio di 'Superman' Coulthard e nel 2007, con lo scozzese affiancato da Mark Webber e il nuovo motore Renault la scuderia è 5^ in campionato; ma bisognerà aspettare ancora un po' per la vittoria...
- Nel 2009, Horner sceglie un giovanissimo tedesco per sostituire Coulthard, ai saluti: è Sebastian Vettel, capace di conquistare il GP di Monza nel 2008 con il team satellite Toro Rosso, diventando il più giovane vincitore in Formula 1 all'età di 21 anni e 73 giorni (record poi battuto nel 2016 dal suo 'erede' Max Verstappen).
- E già al terzo tentativo, in Cina, il 21enne pilota di Heppenheim regala alla Red Bull il primo successo della sua storia. Al termine della stagione saranno quattro che, insieme alle due vittorie di Webber, lanciano la scuderia austriaca alla seconda posizione nella classifica Costruttori. Ma è solo l'inizio...
- Dal 2010 al 2013 non c'è storia, è una 'dittatura' della casa austriaca. Grazie all'esperienza di Webber, ma soprattuto all'immenso talento di Vettel, a 23 anni e 134 giorni il campione del mondo più giovane di sempre: quattro Mondiali piloti e altrettanti tra i Costruttori, con il record di pole position (15) del tedesco nel 2011. Una macchina perfetta: il capolavoro di Horner & Newey.
- All'abbuffata di titoli, seguiranno anni di vacche magre: 7 stagioni, dominate dalla Mercedes di Toto Wolff e Lewis Hamilton, prima in coppia con Nico Rosberg e successivamente 'coadiuvato' da Valtteri Bottas.
- Ad eccezione della medaglia di 'legno' del 2015, la Red Bull sale comunque sempre sul podio dei Costruttori grazie alla new entry Daniel Ricciardo e dal 2016 all'escalation del giovanissimo Verstappen, promosso dalla Toro Rosso al posto di Daniil Kvjat e fenomenale al debutto nel Gran Premio di Spagna: il più giovane vincitore di una gara in F1 a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni.
- Nel frattempo, Christian sposa nel maggio del 2015 la cantante, ex componente delle Spice Girls. E nel gennaio del 2017 diventano genitori di Monty (la primogenita di Horner, Olivia, è nata nel 2013 dalla sua precedente relazione con Beverley Allen).
- Dal 2021 la musica cambia: Verstappen strappa lo scettro di campione a Hamilton nell'ultimo, 'drammatico' giro del Mondiale nel Gran Premio di Adu Dhabi interrompendo una striscia di quattro titoli di fila dell'inglese, che deve 'accontentarsi' dell'ennesimo titolo Costruttori.
- Horner prolunga il contratto con Red Bull (fino al 2026) e nelle due stagioni successive, Super Max - affiancato da Sergio Perez - non lascerà più nemmeno le briciole agli avversari, regalando al suo team principal altri 4 Mondiali, per un totale di 13 titoli iridati.
- 7 Mondiali piloti (Vettel dal 2010 al 2013; Verstappen dal 2021 al 2023)
- 6 Titoli Costruttori (dal 2010 al 2013, 2022 e 2023: sempre con la Red Bull)