Senna, ore 14.17 del 1 maggio 1994: la ricostruzione dell'incidente a Imola
1° maggio 1994: data impressa nella memoria di tutti gli appassionati di Formula 1 e non solo. Alle 18:40 ci lascia uno dei piloti più amati nella storia del Motorsport: Ayrton Senna muore dopo un incidente alla curva del Tamburello a Imola durante il GP di San Marino. Qui la ricostruzione di ciò che avvenne in quel tragico giorno
A cura di Matteo Bobbi
- Ore 14:17 del 1 maggio 1994, curva del Tamburello: il mondo con il fiato sospeso. La Williams di Ayrton Senna impatta violentemente contro le barriere a causa di un cedimento del piantone dello sterzo. Il pilota brasiliano ci lascia quello stesso giorno. Erano le 18:40.
Qui la ricostruzione di ciò che avvenne con la spiegazione di Matteo Bobbi
- Il giorno precedente Senna conquista la sua terza pole consecutiva in una giornata estremamente drammatica per la morte del collega Ratzenberger deceduto a seguito di un terribile incidente, il primo mortale di quel funesto fine settimana caratterizzato da diversi problemi in pista
- Senna parte subito in testa allo spegnimento del semaforo, ma un incidente grave tra Letho e Lamy (incidente con feriti sugli spalti) obbliga l’ingresso della safety car, che in quella occasione fu guidata dal pilota Max Angelelli
- La safety car rimane in pista fino al quinto giro, alla ripartenza Senna allunga in testa inseguito da Schumacher. Al giro n° 7 Senna arriva alla curva del Tamburello, un velocissimo curvone a sinistra che i piloti affrontano a gas spalancato ad oltre 300 km/h, quando la sua Williams, invece che continuare a seguire il raggio di curva impostato da Senna, cambia la traiettoria andando ad impattare violentemente le barriere.
Sono le 14:17
- Secondo alcuni documenti ed articoli usciti negli anni (uno su tutti la telemetria ricostruita da Alberto Sabatini), la vettura di Senna al momento del cedimento meccanico stava viaggiando ad una velocità di 306 km/h. Circa 30 centesimi dopo il cedimento, c’è la prima reazione del pilota brasiliano che passa dal 100% di gas aperto a circa il 50% e nei successivi 2 decimi inizia a frenare per diminuire quella che sarà poi la velocità finale di impatto con le barriere
- Senna ci lasciò quello stesso giorno dopo vari tentativi di rianimazione e di soccorso in pista prima e all’ospedale di Bologna poi. Morì alle 18:40
- Fu accertato in seguito che Senna non morì a causa del forte impatto con le barriere, bensì a causa di un particolare del puntone della sospensione anteriore destra che, strappatosi a causa del forte impatto, andò ad insinuarsi tra la calotta del casco e la guarnizione di gomma terminando la sua corsa sul cranio del brasiliano
- Le varie fasi giudiziarie furono lunghe, iniziarono il 1° giugno 1994 con gli avvisi di garanzia e terminarono il 13 Aprile 2007 in aula. La corte riconobbe le tesi dell’accusa e stabilì come causa scatenante dell’incidente il cedimento del piantone dello sterzo
- Riguardo il piantone dello sterzo si è detto già tutto, l’abitacolo della Williams FW16 era davvero molto stretto a tal punto da creare problemi a Senna nelle fasi di sterzata (le sue nocche colpivano la scocca). Per ovviare a questo problema, il team modifica il piantone dello sterzo in modo da modificarne l’angolo
- A rompersi e a causare l’incidente è stata proprio la rottura del piantone stesso