F1, GP Ungheria: l'analisi tecnica delle libere del venerdì

Formula 1

Cristiano Sponton

Daniel Ricciardo, Red Bull (GP Ungheria) - Foto: Getty Images

Prove libere che hanno visto svettare la RB13 di Daniel Ricciardo, l’australiano è stato il pilota più veloce in entrambe le sessioni. Una Red Bull che si aspetta moltissimo da questo fine settimana visto che la potenza della Power Unit è meno determinante rispetto ad altri circuiti. Subito dietro la Rossa di Vettel e la Mercedes di Bottas, con Hamilton quinto

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Red Bull si è presentata in pista con diverse novità sulla RB13 e con un telaio completamente nuovo utilizzato da Ricciardo. Come potete osservare dal confronto in basso, entrambi i piloti hanno utilizzato le nuove pance e dei nuovi specchietti retrovisori a doppio supporto con l’obiettivo di canalizzare i flussi diretti verso la parte posteriore della vettura.

Oltre a questi interventi rivolti a migliorare le prestazioni della vettura, in casa Red Bull, sono stati costretti ad intervenire sull’ala anteriore inserendo un piccolo supporto in titanio per “ancorare” i flap supplementari all’endplate.

Red Bull utilizzava questa soluzione fin dal primo giorno dei test invernali, permettendo di ridurre la resistenza all’avanzamento, in quanto, alle alte velocità, i flap si incurvavano all’indietro diminuendo l’angolo di incidenza dell’ala.

Ottimismo Ferrari

Positiva la prestazione della Ferrari SF70H, rispetto a Silverstone sembra trovarsi molto più a suo agio sulle curve strette del tracciato magiaro. A livello di setup aerodinamico sono state effettuate delle prove comparative tra i due piloti. Al mattino, Vettel, ha utilizzato le novità tecniche portate dagli uomini di Maranello, mentre Raikkonen ha girato con la configurazione “standard”. Durante il pomeriggio il lavoro è stato invertito con Kimi che ha provato tutte le novità mentre Seb no.

Gli aerodinamici di Maranello hanno lavorato molto sulla zona dei bargeboards e del fondo per cercare di recuperare, almeno in parte, il carico aerodinamico che è stato perso con la “chiusura” del coltello nella parte iniziale del fondo. Il componente incriminato aveva un'importante funzione aerodinamica e aiutava a "sigillare" esternamente il fondo, fondamentale se si vuol utilizzare un assetto rake con un angolo molto accentuato, grazie alla creazione di un apposito vortice. 

Per cercare di replicare questo vortice sono state apportate delle modifiche nella parte bassa dei bargeboards (FOTO 1) con l'introduzione di due soffiature con profili "a labbro" che si estendono, come potete osservare dalla foto 2, lungo tutta la superficie di tale profilo.

Inoltre, è stata prolungata la zona del fondo che viene utilizzata per la gestione del fenomeno chiamato "tyre squirt". Grazie a queste sette soffiature gli ingegneri di Maranello stanno cercando di sigillare parte del fondo e del diffusore, per riuscire ad utilizzare un assetto rake similare a quello utilizzato prima della gara austriaca.

Le novità Ferrari, almeno oggi, non sembrano aver dato grandi risultati: la SF70H guidata in mattinata da Sebastian Vettel e quella di Kimi Raikkonen nel pomeriggio sembrano essere meno bilanciate rispetto alla versione “standard”. Vedremo quale configurazione aerodinamica gli ingegneri della Rossa sceglieranno di utilizzare dopo aver parlato con i piloti e dopo aver analizzato tutti i dati raccolti durante queste due sessioni di libere.

I tempi della Mercedes

Ritornando all’analisi prestazionale delle vetture, dalla simulazione della qualifica effettuata con gomma rossa emerge un dato molto importante: la Mercedes non sembra imbattibile su questo tracciato. 

Analizzando gli intertempi di Bottas possiamo notare quanto sia stato veloce il pilota finlandese nel settore 1 per poi perdere performance nel settore 2 e soprattutto nel settore 3. Questo lo si può spiegare con un overheating degli pneumatici che, quando non lavorano più nella giusta finestra di funzionamento, perdono grip. Anche Hamilton ha accusato un problema analogo, infatti, è stato l’unico pilota tra i top 6 a non migliorare il proprio tempo realizzato con le gomme “gialle” con le quali era stato il più veloce in pista. Mercedes che è stata afflitta da blister alle posteriori, come potete osservare dall’immagine in basso. 

Il blister si verifica quando una particolare sezione di gomma vicino alla carcassa si surriscalda in modo anomalo provocando delle piccole bolle d'aria all'interno dello pneumatico che creano a loro volta un distaccamento della gomma. Questi cedimenti possono avere superfici diverse a seconda del livello di stress termico e meccanico cui sono soggette. Sugli pneumatici si creano dei veri e propri buchi che, molto spesso, sono molto profondi ed arrivano fino alla carcassa. Questo fenomeno è di difficile risoluzione, i valori di camber e di pressione sono vincolati dalla Pirelli. Un fattore molto importante da tenere in considerazione e che potrebbe amplificare tale problema è la temperatura della pista, date le previsioni crescerà molto sia per le qualifiche di domani che per la gara di domenica. Non è da escludere quindi che Mercedes decida di qualificarsi in Q2 con le gomme soft visto tutti i problemi che hanno avuto oggi con le super soft.

Molto positiva la prestazione della Red Bull di Ricciardo sul giro secco con una RB13 molto bilanciata e che dimostra di avere risolto i problemi di carico aerodinamico di cui soffrivano ad inizio stagione. In ripresa anche la Ferrari che, su questo tracciato, sembra essere molto competitiva ma non ancora perfetta nel bilanciamento come eravamo abituati a vedere fino al GP di Monte- Carlo.

I passi gara

I passi gara a causa di 2 bandiere rosse sono stati provati soltanto negli ultimi minuti della sessione e quindi, i valori emersi, non sono molto indicativi visto i pochi giri effettuati dai piloti.
Analizzando i tempi, riassunti nel grafico in basso, regna molto equilibrio perché i vari team sembrano essere molto vicini tra di loro. Mercedes non ha provato il passo gara con le gomme rosse, Ferrari ha diversificato il lavoro mentre Red Bull si è concentrata esclusivamente sul compound più soffice.

Su SuperSoft il migliore nei passi gara è stato Daniel Ricciardo che però ha sofferto di overheating alle posteriori e questo potrebbe creare grossi problemi domenica se la gara sarà ad una singola sosta, dovrà effettuare un run molto più lungo rispetto a quello visto oggi. Verstappen non è sembrato avere il passo del compagno di squadra pagando circa 1 decimo al giro mentre, Raikkonen, con una SF70H poco bilanciata, è rimasto staccato di circa 2 decimi.

Con il compound Soft, Valtteri Bottas è stato il pilota con il passo più veloce staccando Vettel ed Hamilton rispettivamente di 2 e 4 decimi. Il pilota finlandese ha avuto un gran bel tempo di attacco per poi alzare i tempi in modo anche importante a dimostrazione che la Mercedes sembra accusare un degrado delle gomme molto più accentuato rispetto ai competitors. Più regolare la prestazione di Vettel che non ha avuto nessun giro strabiliante, ma il pilota tedesco è stato molto costante in tutti i suoi giri.

Hamilton ha fatto segnare, come il compagno di squadra, un buon tempo di attacco ma anche lui ha sofferto tanto il degrado.
Dai dati analizzati, l’unico team con pochi margini di crescita sembra essere la Red Bull mentre sia Ferrari che Mercedes hanno ancora del margine. Sicuramente la Mercedes su questo tracciato e con queste temperature è una vettura battibile ma, per riuscirci, saranno fondamentali le qualifiche dove la Rossa dovrà dimostrare di potersi inserire nella lotta per la prima fila.

Foto: Sutton Images