Formula1, l'analisi tecnica della nuova Red Bull RB14

Formula 1

Cristiano Sponton

Red Bull RB14 (fonte: https://twitter.com/redbullracing)
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Dopo aver visto le vetture 2018 di Haas e Williams, questa mattina è stata svelata anche la nuova Red Bull RB14. La monoposto è scesa subito in pista a Silverstone per un filming day per poi essere spedita a Barcellona dove, a partire dal giorno 26 febbraio inizieranno i primi test. Ecco com'è fatta

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La RB14 è un’evoluzione della vettura dello scorso anno che, dopo un inizio di stagione veramente deludente, era riuscita a risollevarsi nella seconda parte di campionato. I problemi di correlazione dei dati sembrano essere stati risolti e, in questo 2018, il team di Milton Keynes, Renault permettendo, pensa di giocarsela ad armi pari con Mercedes e Ferrari.

Il muso

È stato mantenuto il foro nella parte anteriore del muso per cercare di incrementare il passaggio d’aria da destinare al fondo della vettura. Non secondario l’effetto di “contenimento” del blocco aerodinamico che si viene a formare nella parte anteriore della protuberanza. Nell’immagine in basso, tramite due frecce, viene evidenziato sia lo sfogo di entrata sia quello di uscita di questo sistema che, almeno per ora, è una caratteristica utilizzata dalla sola Red Bull.

È rimasto invariato rispetto alla RB13 il sistema S-Duct che incanala l'aria turbolenta da sotto il naso espellendola sotto forma di flusso laminare al di sopra della vettura con l'obiettivo di aumentare la pulizia dei flussi sotto il telaio. Avere dei flussi "sporchi" in questa zona significherebbe infatti portare al retrotreno un minor carico aerodinamico. Come ingresso per l’aria viene usata una presa NACA in posizione molto avanzata seguendo la filosofia tracciata dalla Mercedes nel 2016. Una soluzione questa che garantisce una maggior efficienza del sistema.

La sospensione anteriore

La sospensione anteriore è rimasta di tipo push rod, ma rispetto al 2017 si nota una decisa modifica nel posizionamento dei braccetti che ora sono più orizzontali per scopi aerodinamici seguendo la linea tracciata nel 2017 da Toro Rosso e Mercedes. Il braccetto superiore è stato posizionato più in alto e presenta una forma curvilinea che rispetta pienamente i vincoli imposti dalla Federazione. Grande pulizia aerodinamica anche per quanto riguarda il triangolo inferiore della sospensione con il braccetto dello sterzo completamente allineato. 

Il mozzo ruota

Confermati i mozzi soffianti che permettono di espellere direttamente l'aria calda che si genera all'interno del cerchio. Questa soluzione, se ben tarata, contribuisce a ridurre le turbolenze che si vengono a generare dal rotolamento dello pneumatico disturbando l'efficienza aerodinamica generale della monoposto, soprattutto tra parte centrale e posteriore. Unica controindicazione di tale sistema è che, ad alte velocità, aumentano la resistenza all'avanzamento.

Il corpo vettura

La zona centrale della RB14 è sicuramente molto interessante. Le prese d’ingresso sulle fiancate sono di dimensioni molto contenute e sono stata posizionate più in alto rispetto al 2017 seguendo la linea tracciata dalla Ferrari con la SF70H.

Molto interessanti le appendici alari che dovrebbe permette al retrotreno di ricevere un flusso d’aria molto più pulito. Le fiancate sono state arretrate per cercare di allontanarle dalle turbolenze dovute al rotolamento delle ruote anteriori. Avere delle fiancate arretrate ha permesso il posizionamento di bargboards allungati che sono utili a generare vortici per sigillare la parte bassa del fondo piatto.

I deviatori di flusso posizionati nella zona esterna delle fiancate non sono più simili a quelli della SF70H, ispirandosi ai concetti della Mercedes W08.

Il posteriore

Il posteriore della vettura è molto rastremato come eravamo abituati a vedere anche nelle Red Bull delle passate stagioni. L’ala presenta degli endplate con le soffiature nella parte alta completamente aperte per cercare di alleviare la pressione e quindi lo strato limite sulle derive verticali, favorendo allo stesso tempo una maggior accelerazione del flusso sul dorso del flap mobile (zona esterna).

Sul fondo, in prossimità delle ruote posteriori, sono stati collocati 9 slot per aumentare la vorticità in modo da creare una sorta di minigonna "pneumatica" nella zona esterna del diffusore. Questa soluzione va ad aumentare il carico aerodinamico, in quanto, la differenza di pressione tra parte superiore e inferiore del diffusore aumenta.