Open, Factory e non solo. Cosa c'è nel regolamento MotoGP
MotoGpE' la parte più oscura (e meno divertente) del Motomondiale, ma è quella che ne spiega ogni aspetto. Tra nuove configurazioni, penalità e qualifiche, viaggio nelle "leggi" delle due ruote
(R.B) Quasi 210 pagine scritte in francese e inglese. Tutto quello che si può fare o non si può fare nel Motomondiale sta scritto qui, nel regolamento emesso dalla Federazione internazionale motociclismo (FIM). Una parte poco conosciuta ma che è a volte può essere decisiva. Ecco i punti principali.
Le moto – Il Motomondiale si divide in tre categorie, MotoGP, Moto2 e Moto3. Tre classi in cui corrono mezzi con caratteristiche diverse, ecco quelle principali.
La rivoluzione regolamentare è quella della MotoGP con le tre configurazioni: Factory, Open e Factory 2, introdotta negli ultimi giorni.
Scuderie, occhio al nome - I team del Motomondiale (ufficiali, satellite o privati) hanno precise regole per la loro denominazione. Il nome di ogni scuderia deve essere composto dal nome costruttore della moto o del motore (obbligatorio), da quello della squadra (se non coincide con quello del produttore) e dal nome sponsor principale (facoltativo).
I punti – Per le tre categorie l'assegnazione di punti è la stessa: 25 per il primo posto, 20 per il secondo, 16 per il terzo, 13 per il quarto, 11 per il quinto, 10 per sesto e poi a scalare fino a 1 punto per il 15°. In caso di arrivo a pari punti conta il maggior numero di piazzamenti.
Le qualifiche - La Moto2 e Moto3 adottano il format “classico” di tre sessioni di libere (40' per la Moto3 e 45' per la Moto2) e qualifiche al sabato, la MotoGP ha una formula particolare. 4 sessioni di libere (3 da 45', una da 30') , in cui nelle prime 3 si cronometreranno i tempi necessari per le qualifiche, divise in due parti (Q1 e Q2) di 15 ' ciascuna. I migliori 10 crono nelle libere andranno direttamente al Q2, gli altri correranno nel Q1. Chi arriverà tra i primi 2 nel Q1 disputerà il Q2 per la pole, gli altri si classificheranno secondo i tempi del Q1.
Penalità – La gamma di sanzioni per i piloti che commettono un'infrazione è ampia: dal semplice warning fino alla sospensione ed esclusione dal Gp. Una delle più comuni è il ride through, con il pilota obbligato a rientrare ai box (entro 5 giri dalla segnalazione della penalità), percorrere la pit lane a 60 km/h per poi riprendere la gara. Dal 2013, analogamente alla Formula 1 esiste un sistema di sanzioni a punti. La direzione di Gara può comminare a chi commette un'infrazione una “pena” dai 1 a 10 punti a secondo della gravità. Raggiunta la soglia di 4 punti il pilota partirà dal fondo della griglia nel GP successivo, a 7 inizierà dalla pit lane e a 10 sarà squalifica nella gara dopo. I punti di penalità si azzerano dopo 365 giorni (e non al termine della stagione).
Condizioni atmosferiche e ripartenza– Diverso rispetto alla Formula 1 è il regime in caso di cambio di condizioni atmosferiche. Prima di ogni Gp la Direzione di gara dichiara il GP asciutto o bagnato (wet race). Se durante la gara inizia a piovere i commissari esporanno una bandiera bianca che autorizzerà i piloti a rientrare i box e cambiare moto e pneumatici, questi ultimi forniti dalla stessa azienda in ogni classe (Bridgestone MotoGP e Dunlop per Moto2 e Moto3). Dal 2013 in vigore nuove norme anche per la ripartenza per una gara fermata dopo il via. Se la corsa è stata fermata prima del 5° giro, si ricomincerà dall'inizio. Sono possibili al massimo due restart per Moto2 e Moto3, mentre per la MotoGP il numero di partenze potrà essere superiore.
Le moto – Il Motomondiale si divide in tre categorie, MotoGP, Moto2 e Moto3. Tre classi in cui corrono mezzi con caratteristiche diverse, ecco quelle principali.
Categoria | Caratteristiche principali |
Moto3 | Motore 250 cc, a 4 tempi monocilindrico . 6 motori per stagione distribuiti casualmente in tre momenti dell'anno. 148 kg peso minimo pilota+moto. 16 anni età minima per partecipare, 28 età massima |
Moto2 | Motore Honda uguale per tutti fornito direttamente da Dorna, 600 cc a 4 tempi, 215 kg peso minimo, centralina unica. Limite a 16 anni per correre. |
MotoGP | Motore fino a un massimo di 1000cc a 4 tempi, peso minimo 160 kg (con motiri tra 801 cc e 1000), 150 kg fino a 800 cc). 18 anni età minima per i piloti |
La rivoluzione regolamentare è quella della MotoGP con le tre configurazioni: Factory, Open e Factory 2, introdotta negli ultimi giorni.
Configurazione | Caratteristiche |
Open | Centralina Magneti Marelli + software Dorna, 24 litri di carburante, 12 motori a stagione, due opzioni di gomme |
Factory | Centralina Magneti Marelli + software libero. 20 litri di carburante, 5 motori a stagione senza possibilità di sviluppo, due opzioni di gomme |
Factory 2 | Stesse caratteristiche della configurazione Open ma se otterranno in condizioni di asciutto tre terzi posti o due secondi posti o una vittoria, dovranno automaticamente ridurre i litri di benzina, da 24 a 22,5, e limitarsi all'uso di 9 motori invece di 12. |
Scuderie, occhio al nome - I team del Motomondiale (ufficiali, satellite o privati) hanno precise regole per la loro denominazione. Il nome di ogni scuderia deve essere composto dal nome costruttore della moto o del motore (obbligatorio), da quello della squadra (se non coincide con quello del produttore) e dal nome sponsor principale (facoltativo).
I punti – Per le tre categorie l'assegnazione di punti è la stessa: 25 per il primo posto, 20 per il secondo, 16 per il terzo, 13 per il quarto, 11 per il quinto, 10 per sesto e poi a scalare fino a 1 punto per il 15°. In caso di arrivo a pari punti conta il maggior numero di piazzamenti.
Le qualifiche - La Moto2 e Moto3 adottano il format “classico” di tre sessioni di libere (40' per la Moto3 e 45' per la Moto2) e qualifiche al sabato, la MotoGP ha una formula particolare. 4 sessioni di libere (3 da 45', una da 30') , in cui nelle prime 3 si cronometreranno i tempi necessari per le qualifiche, divise in due parti (Q1 e Q2) di 15 ' ciascuna. I migliori 10 crono nelle libere andranno direttamente al Q2, gli altri correranno nel Q1. Chi arriverà tra i primi 2 nel Q1 disputerà il Q2 per la pole, gli altri si classificheranno secondo i tempi del Q1.
Penalità – La gamma di sanzioni per i piloti che commettono un'infrazione è ampia: dal semplice warning fino alla sospensione ed esclusione dal Gp. Una delle più comuni è il ride through, con il pilota obbligato a rientrare ai box (entro 5 giri dalla segnalazione della penalità), percorrere la pit lane a 60 km/h per poi riprendere la gara. Dal 2013, analogamente alla Formula 1 esiste un sistema di sanzioni a punti. La direzione di Gara può comminare a chi commette un'infrazione una “pena” dai 1 a 10 punti a secondo della gravità. Raggiunta la soglia di 4 punti il pilota partirà dal fondo della griglia nel GP successivo, a 7 inizierà dalla pit lane e a 10 sarà squalifica nella gara dopo. I punti di penalità si azzerano dopo 365 giorni (e non al termine della stagione).
Condizioni atmosferiche e ripartenza– Diverso rispetto alla Formula 1 è il regime in caso di cambio di condizioni atmosferiche. Prima di ogni Gp la Direzione di gara dichiara il GP asciutto o bagnato (wet race). Se durante la gara inizia a piovere i commissari esporanno una bandiera bianca che autorizzerà i piloti a rientrare i box e cambiare moto e pneumatici, questi ultimi forniti dalla stessa azienda in ogni classe (Bridgestone MotoGP e Dunlop per Moto2 e Moto3). Dal 2013 in vigore nuove norme anche per la ripartenza per una gara fermata dopo il via. Se la corsa è stata fermata prima del 5° giro, si ricomincerà dall'inizio. Sono possibili al massimo due restart per Moto2 e Moto3, mentre per la MotoGP il numero di partenze potrà essere superiore.