Centralina unica, ecco il cuore (elettronico) della MotoGP
MotoGpLA SCHEDA. E' una delle novità del regolamento: prodotta dalla Magneti Marelli, è fondamentale per lo sviluppo e il controllo delle moto in pista. Vediamo a cosa serve e come funziona
di Roberto Brambilla
Controllo elettronico del motore, a cosa serve – La ECU (Engine Control Unit), progettata e fornita a tutti i team di MotoGP dalla Magneti Marelli, si chiama AGO-340 e ha il compito di acquisire dati dai sensori strategici del motore (fino a 4 cilindri con singola bobina e doppio iniettore) elaborarli e attraverso un software (sviluppato dai team per le Factory, di Magneti Marelli per le Open), muovere in modo opportuno gli attuatori, cioè quei dispositivi che trasformano un segnale (in questo caso elettrico) in movimento.
Caratteristiche strutturali – La centralina elettronica Magneti Marelli ha la forma di una scatola e contiene due processori: uno Dual Core (ovvero un'unità con due microprocessori montati nello stesso “contenitore”) e uno single core. Il primo, più potente, si occupa di immagazzinare i dati provenienti dai sensori montati sulla moto, per esempio quelli delle sonde lambda che servono per misurare la proporzione di ossigeno all'interno del carburante, o i sensori che controllano il numero di giri del propulsore. Il secondo, invece, gestisce il lavoro degli attuatori, per esempio le cornette d'aspirazione che permettono di ridurre le turbolenze dell'aria durante la fase d'aspirazione, riducendo il tempo di “risposta” del motore.
Alta capacità di calcolo - Una grande mole di informazioni per un registratore di dati (datalogger) con 8 gigabyte di memoria oltre 1000 parametri acquisibili (se ne utilizzano circa 600), frequenze di acquisizione fino a 1KHz e altà velocità di download e che può essere collegato a altri dispositivi, forniti dall'azienda milanese come il cruscotto, la pulsantiera e la piattaforma inerziale (il meccanismo formato, da un elaboratore, da accelerometri e giroscopi in grado di calcolare la posizione di una moto senza l’ausilio di mezzi esterni) o una serie di PC ai box con quattro linee CAN indipendenti, con velocità di comunicazione di un megabit/secondo, e una linea Ethernet, utilizzata normalmente per programmare le centraline e scaricare i dati.
Cosa controlla – Per far funzionare il "cervello" elettronico della MotoGP, è necessario un software. Per i team Open è quello fornito da Dorna e sviluppato dalla Magneti Marelli, mentre per le moto in configurazione Factory il software è proprio. Il "programma" dell'azienda milanese gestisce le “normali” funzioni di controllo veicolo. Come il controllo di trazione (“letto” attraverso i sensori magnetici che sulle ruote trasmettono il numero di giri e che agisce sull’iniezione della moto oppure sulla accensione delle candele, spegnendoli quando la centralina si accorge di una perdita di aderenza), il sistema di regolazione del freno motore, o il wheelie control. Tutte funzioni "settate" dagli ingegneri, seguendo le indicazioni e le caratteristiche di guida dei piloti e in base ai dati scaricati dai sensori, dopo prove e test (in MotoGP non è possibile lavorare con dati in tempo reale come in F1).
Controllo elettronico del motore, a cosa serve – La ECU (Engine Control Unit), progettata e fornita a tutti i team di MotoGP dalla Magneti Marelli, si chiama AGO-340 e ha il compito di acquisire dati dai sensori strategici del motore (fino a 4 cilindri con singola bobina e doppio iniettore) elaborarli e attraverso un software (sviluppato dai team per le Factory, di Magneti Marelli per le Open), muovere in modo opportuno gli attuatori, cioè quei dispositivi che trasformano un segnale (in questo caso elettrico) in movimento.
Caratteristiche strutturali – La centralina elettronica Magneti Marelli ha la forma di una scatola e contiene due processori: uno Dual Core (ovvero un'unità con due microprocessori montati nello stesso “contenitore”) e uno single core. Il primo, più potente, si occupa di immagazzinare i dati provenienti dai sensori montati sulla moto, per esempio quelli delle sonde lambda che servono per misurare la proporzione di ossigeno all'interno del carburante, o i sensori che controllano il numero di giri del propulsore. Il secondo, invece, gestisce il lavoro degli attuatori, per esempio le cornette d'aspirazione che permettono di ridurre le turbolenze dell'aria durante la fase d'aspirazione, riducendo il tempo di “risposta” del motore.
Alta capacità di calcolo - Una grande mole di informazioni per un registratore di dati (datalogger) con 8 gigabyte di memoria oltre 1000 parametri acquisibili (se ne utilizzano circa 600), frequenze di acquisizione fino a 1KHz e altà velocità di download e che può essere collegato a altri dispositivi, forniti dall'azienda milanese come il cruscotto, la pulsantiera e la piattaforma inerziale (il meccanismo formato, da un elaboratore, da accelerometri e giroscopi in grado di calcolare la posizione di una moto senza l’ausilio di mezzi esterni) o una serie di PC ai box con quattro linee CAN indipendenti, con velocità di comunicazione di un megabit/secondo, e una linea Ethernet, utilizzata normalmente per programmare le centraline e scaricare i dati.
Cosa controlla – Per far funzionare il "cervello" elettronico della MotoGP, è necessario un software. Per i team Open è quello fornito da Dorna e sviluppato dalla Magneti Marelli, mentre per le moto in configurazione Factory il software è proprio. Il "programma" dell'azienda milanese gestisce le “normali” funzioni di controllo veicolo. Come il controllo di trazione (“letto” attraverso i sensori magnetici che sulle ruote trasmettono il numero di giri e che agisce sull’iniezione della moto oppure sulla accensione delle candele, spegnendoli quando la centralina si accorge di una perdita di aderenza), il sistema di regolazione del freno motore, o il wheelie control. Tutte funzioni "settate" dagli ingegneri, seguendo le indicazioni e le caratteristiche di guida dei piloti e in base ai dati scaricati dai sensori, dopo prove e test (in MotoGP non è possibile lavorare con dati in tempo reale come in F1).