GP Germania, show Marc go on: nove su nove?

MotoGp
Tutti all'attacco di Marquez: la battaglia in MotoGP riparte dal circuito del Sachsenring (Foto Getty)
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Otto vittorie su otto parlano chiaro: Marc Marquez, almeno fino ad ora, si conferma una macchina perfetta. Mai un passo falso, solo primi posti, una garanzia di successo. Ma Rossi e colleghi non mollano, e riprendono la battaglia in Germania

di Lucio Rizzica

Comunque vada, che si trovi o no un nuovo protagonista della stagione MotoGp in corso, lo spettacolo dovrà continuare. Inarrestabile come una macchina da guerra, Marc Marquez è piombato al Sachsenring per allungare la sua striscia dei record e portare a nove le vittorie consecutive da inizio stagione. Su nove gare.

Il tracciato che ospiterà il GP di Germania è tanto piccolo quanto particolare, di fatto una sorta di pericoloso kartodromo. Lo scorso anno Lorenzo e Pedrosa non furono della gara. Il primo caduto malamente sulla spalla operata nelle libere, il secondo volato via al sabato come sfortuna voleva. C’è grande voglia nello spagnolo volante di confrontarsi con i suoi connazionali e batterli in pista. Negli avversari di vendicare il passato e ristabilire il senso della dignità in corsa. Perché continuare ad essere menati per il naso, sbeffeggiati a suon di pieghe e sportellate dal Cerverino non piace più a nessuno, men che meno a quei due.

Marc Marquez Alenta, di (a)lento non ha proprio nulla. E’ rapido di cervello e di tecnica, di strafottenza e impavidità. Sfida Lorenzo, che cerca di confermare un futuro in Yamaha forte anche della sponsorizzazione di Rossi (chi l’avrebbe mai detto?) e Pedrosa, che ha rinnovato in Honda fino al 2016 e al Sachsenring ha vinto sei volte in carriera e vuole staccare in classifica proprio Valentino. Lo fa apertamente. Rossi osserva i tre litiganti, sornione, col rinnovo Yamaha in tasca per altre due stagioni, con la certezza che presto potrà tornare a dire la propria perché la moto cresce e lui sta già guardando a un 2016 in cui cambierà tutto in MotoGP, gomme ed elettronica: bisognerà cambiare anche stile di guida e non è detto che un vecchio leone delle piste non riesca a farlo meglio e prima del rivale 2.0 che oggi spadroneggia. Rossi lancia, insomma, la propria sfida sul lungo termine. Mentre Marquez, a suon di record, stravince nel breve e vuole continuare a farlo. Avversari e meteo permettendo, perché da queste parti non si sa mai…

Quinto incomodo il Dovizioso che torna fiducioso in corsa dopo una splendida dimostrazione di forza, intelligenza e maturità ad Assen. Anche se la Ducati sull’asciutto frena. In definitiva, al Sachsenring, Marc Marquez partirà come ovvio da favorito, del resto qui ha dominato nelle ultime quattro edizioni (dalla 125 alla Moto 2, fino alla MotoGp 2013 in cui si confermò presto rookie d’assalto).

Nella periferia di Hohenstein-Ernstthal, a cento chilometri da Dresda, in pieno territorio della Sassonia guidata dalla DDR, sarà spettacolo. E battaglia fin dalle prime curve su uno dei tracciati più corti e tortuosi del calendario. Sotto lo sguardo dell’antica ‘torre di controllo’ che dominava il tracciato stradale originale, fuori dall’attuale impianto, nell’area ridottissima che separa la Queckennerg Kurve originale da quella ricostruita, che ha per sempre cancellato il quadrilatero del Badberg-Viereck. Là dove ogni pietra racconta la storia corsi e ricorsi che raccontano senza posa le gesta dei campioni di ieri e di oggi.