MotoGP all'inglese: i magnifici cinque a caccia del podio

MotoGp
La Ducati di Cal Cruchlow guiderà la pattuglia britannica sul circuito di casa a Silverstone (Getty)
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Sul circuito della Gran Bretagna i padroni di casa, grazie alla conferma di Leon Camier, per numero nella classe regina sono secondi solo agli spagnoli. Tra rookie e qualche delusione ecco chi sogna il trionfo davanti ai propri tifosi

di Roberto Brambilla

Nessuno di loro potrà, a meno di sorprese clamorose, lottare per la vittoria e forse neppure per il podio. Ma a Silverstone, sede del dodicesimo appuntamento del Motomondiale, al via della MotoGP ci saranno ben 5 piloti nati in Gran Bretagna. I quattro “titolari” Smith, Redding, Laverty, Crutchlow e il sostituto Leon Camier, confermato al posto di Nicky Hayden. Un piccolo record costruito da rider che arrivano in situazioni diverse alla gara di casa.

Il deluso Crutchlow – Il pilota di Coventry della Ducati, sta vivendo il suo annus horribilis. Nessun podio, mai protagonista, a Silverstone non ha mai vinto né è arrivato tra i primi tre nel Motomondiale, ma in Supersport e in Superbike ha vinto ben tre volte, con la doppietta nel 2010 nella derivate di serie. Nel 2014 spera di lasciare un buon ricordo ai ducatisti prima di abbandonare la Rossa di Borgo Panigale per la Honda del team LCR.

Smith e Redding, il migliore dell'anno e il rookie – Smith, fresco di rinnovo per un anno con la Yamaha Tech 3, è nono nella classifica mondiale con 65 punti, più di tutti gli altri connazionali e può puntare alla top ten, raggiunta otto volte quest'anno. Magari superando il compagno Pol Espargarò che nelle ultime gare gli è finito sempre o quasi davanti. Redding, nato vicino a Gloucester, invece è al primo anno di MotoGP e ha centrato le prime 10 posizioni solo due volte con la Honda del team Gresini, ma è stato l'ultimo britannico a vincere nel 2013 a Silverstone in Moto2, dopo il successo nel 2008 in 125.

Michael Laverty e Leon Camier, la coppia dal futuro incerto – A completare la pattuglia britannica due che stanno in fondo alla classifica mondiale, con due e un punto. Laverty, nordirlandese di Toome, li ha ottenuti in dodici gare e un 14° posto a Indianapolis, Camier in due GP, quelli in cui ha sostituito al team Aspar Nicky Hayden operato. Una coppia con un denominatore: il futuro. Incerto per entrambi con Laverty appiedato (per ora) dal ritiro nel 2015 del team PBM e Camier destinato dopo il Silverstone a tornare al suo posto BMW in Superbike.

Britannici, poco presente tanto passato – Se i piloti sudditi di sua Maestà sono comprimari in MotoGP, per i decenni iniziali del Motomondiale sono stati protagonisti. 17 titoli mondiali, 135 gare vinte nella classe regina, con campioni come Geoff Duke, John Surtees, Mike Hailwood, Phil Read e Barry Sheene, che è stato l'ultimo campione del mondo britannico nella classe regina (1977) e ultimo vincitore made in UK di un GP della classe regina nel 1981 in Svezia.