Moto3, Brad e Darryn fratelli a tutta Binder

MotoGp

Roberto Brambilla

Brad e Darryn Binder sono la terza coppia di fratelli del Motomondiale 2015. Si aggiungono ai Marquez, campioni del mondo in Moto3 e MotoGP e agli Espargaró (Foto Twitter)
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Dopo i Marquez e gli Espargaró il Motomondiale 2015 ha nella classe più piccola una nuova famiglia in pista. Tre anni di differenza e obiettivi diversi, la storia degli unici piloti (sud)africani del campionato

Saranno uno contro l'altro, come quando si affrontavano nelle categorie minori in Sudafrica. Brad e Darryn Binder, 20 e 17 anni, sono la terza coppia di fratelli del Motomondiale 2015, la più giovane e la meno conosciuta, dopo Alex e Marc Marquez e Pol e Aleix Espargaró. Una famiglia su due ruote che sarà anche l'unica rappresentante dell'Africa, continente che in passato ha visto anche piloti campioni del mondo come Jim Redman (dalla Rhodesia, l'odierno Zimbabwe) o il sudafricano Kork Ballington.

Brad e Darryn, carriere parallele - Brad ha cominciato in Sudafrica quando aveva otto anni, prima sui kart e poi sulle minimoto e a distanza di qualche anno l'ha seguito Darryn. Serie minori tra Africa e Europa, titoli vinti e molte sfide, soprattutto agli inizi. Con il più grande quasi sempre davanti ma con Daz, così chiamano tutti Darryn, tutt'altro che rassegnato. “Fuori siamo fratelli, ma in pista sei.. il nemico”, così avrebbe detto Darryn a Brad, dopo un contatto ruvido in pista.

E poi la Red Bull Rookies Cup, l'”anticamera” del Mondiale per molti piloti della Moto3. Brad ci arriva nel 2009, suo fratello nel 2013. Nessuno dei due vince un titolo, ma soprattutto il maggiore, seguito da papà Trevor fa vedere buoni numeri, con un quinto posto finale nel 2010 e una vittoria di manche a Estoril 2011.



La Moto3 e l'Italia nel destino –
Nel 2011 per Brad Binder arriva la chiamata del Motomondiale. Esordisce a Indianapolis nel GP degli Usa con gli olandesi del RW Racing GP sostituendo lo spagnolo Luis Salom. Ed è con lo stesso team con cui nella neonata Moto3 fa il “titolare” nel 2012, sfiorando il podio nell'ultima gara a Valencia. Nel 2013 poi la svolta, targata Italia. Si trasferisce con mamma in Spagna e approda all'Ambrogio Racing di Fiorenzo Caponera, manager di lungo corso nel Motomondiale. E' una continua crescita, fino ai due podi del 2014, con la vittoria sfuggita in Germania per meno di due decimi. Risultati che portano Brad a entrare nel mirino del team Red Bull Ajo che lo ingaggia per il 2015. Ma il sostituto per la scuderia azzurra c'è già, è suo fratello Darryn, già al secondo anno della Red Bull Rookies Cup.

2015, un anno con obiettivi diversi – Nel nuovo anno, appena inaugurato dai test di Valencia, più che sfidarsi si incroceranno sulla griglia. Brad, numero 41 in onore del giapponese Noriyuki Haga, eredita l'ottima KTM che era di Jack Miller, ora saltato in MotoGP e sarà tra i piloti che si giocheranno vittorie e forse anche il Mondiale piloti. Successo in un GP per un rider sudafricano che manca dal 1981 (John Ekerold, GP d'Italia nella "defunta" 350). Per Darryn invece sarà soprattutto un anno di rodaggio sulla Mahindra del team italiano, con possibilità concrete di arrivare in zona punti e magari qualche volta incrociare le carene con suo fratello, con cui vivrà a Valencia durante le pause dei GP.