Buon compleanno Vale: 36 motivi per cui sei una leggenda

MotoGp
Valentino Rossi compie oggi 36 anni. Nel 2015 sarà il pilota con più esperienza in MotoGP (Getty)
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A una settimana dai test di Sepang Rossi spegne le candeline da decano della MotoGP. Una carriera che, nonostante sia tutt'altro che finita, ha già il sapore del mito. Per tante ragioni quanti sono gli anni appena compiuti dal Dottore

Dopo aver vinto l'ultimo Mondiale nel 2009 si era presentato a festeggiare con la maglietta “Gallina vecchia fa buon brodo”. Ora, quasi sei anni dopo, Valentino è ancora in sella con la stessa moto, la Yamaha e il "brodo" lo fa ancora buono, anche oggi, nel giorno in cui compie 36 anni. Una festa alle porte del Mondiale in cui potrebbe entrare nella storia, dopo che nella leggenda ci è già. Per almeno 36 ragioni.

1. Perché ha vinto nove titoli mondiali in 19 stagioni. Senza correre contemporaneamente in due categorie diverse come avevano fatto Angel Nieto e Giacomo Agostini che gli stanno davanti nella classifica all time dei titoli mondiali.
2. Perché nel GP del Sudafrica 2004 è stato il primo a vincere un GP all'esordio in una categoria. E il secondo, dopo Phil Read, ad aver vinto un GP in ogni classe, dalla 125 alla MotoGP.
3. Perché nessuno ha mai messo tanta distanza tra il primo e l'ultimo GP vinto, 18 anni e 62 giorni, quelli che intercorrono dalla gara in Repubblica Ceca del 1996 e quella in Australia nel 2014.
4. Perché ha trasformato il 46 in un brand e un simbolo, anche dell'Italia. Ricordandosi di papà Graziano e anche degli amici Marco e Maurizio Pagano, che correvano con lui con quel numero ai tempi delle minimoto.
5. Perché con lui lo show non finisce dopo la bandiera a scacchi. Bambole gonfiabili, vestiti da Robin Hood e amici vestiti da sette nani, sono solo alcune delle sue maniere per festeggiare una vittoria. Il primo lui, tutti gli altri un'imitazione.
6. Perché quando era un ragazzino faceva impazzire i parrucchieri di mezza Italia. Che vedevano entrare adolescenti che gli chiedevano la testa rasata e i capelli.. blu o verdi come quelli di Vale.
7. Perché nel 2011, dopo 7 titoli mondiali in MotoGP decise di rimettersi in gioco con la Ducati. Fu la “scelta del cuore”, non vinse nulla, ma altri non l'avrebbero fatto.
8. Perché fece sognare per qualche tempo i tifosi della Ferrari. Che dopo Schumacher avrebbero voluto Vale al volante. Non se ne fece nulla, ma lui tolse uno sfizio. E che sfizio.
9. Perché a lui hanno dedicato, non uno, ma due fumetti. Da quello disegnato da Milo Manara Quarantasei ci hanno tratto anche video-fumetto a cui Rossi ha prestato la voce.
10. Perché non ha mollato, dopo che nel 1995 in odore di Mondiale qualcuno aveva commentato: “Questo è il figlio di Graziano, ma non va…” . Quell'anno vinse il campionato italiano, nel 1996 esordì nel Mondiale. La storia poi la sappiamo tutti...
11. Perché nonostante non abbiamo ancora messo la moto sul cavalletto Valentino ha già deciso di “insegnare”. Con la VR46 Riders Academy e soprattutto con lo Sky Racing Team VR46.



12. Perché è uno dei pochi a essere stato “Dottore” prima della laurea (in comunicazione). Un titolo honoris causa conquistato prima in pista e poi nel 2005 sulla carta. "Certo che io ho faticato per prendere la laurea: ho dovuto vincere sei mondiali!" ha raccontato alla proclamazione all'Università di Urbino.
13. Perché è stato il primo italiano a superare nel 2013 i due milioni di followers su Twitter ed è attualmente lo sportivo azzurro più seguito. Merito anche dei cinguettii in inglese e dei tanti video postati.
14. Perché Vale ha fatto del casco un'arte. Dimenticatevi le protezioni semplici e “standard”, il Dottore ce ne ha fatte vedere di tutti i colori. L'ultima nei test 2015 di Sepang, con i disegni invernali su un casco tutto giallo.
15. Perché non capita a molti di essere il mito dei piloti che lo sfidano in pista, compreso Marc Marquez che non ha mai nascosto il suo “amore” per Rossi.
16. Perché non sono molti quelli che invitano, a casa sua, al ranch il suo avversario più ostico Marc Marquez. Che gli sta contendendo il decimo titolo mondiale.
17. Perché Vale è uno che mantiene le promesse. Come quella fatta a Sete Gibernau in una cena con i suoi uomini dopo il GP del Qatar 2004. “Non vincerà più un GP”. Ed effettivamente lo spagnolo non ha più conquistato una gara.
18. Per il sorpasso al “Cavatappi” di Laguna Seca 2008 con le ruote fuori dalla pista e Stoner, la vittima del Dottore che per quell'anno.
19. Perché dopo una stagione senza vittorie, il 2013, Vale ha deciso di separarsi dal suo capotecnico storico Jeremy Burgess per rimettersi in gioco. E dopo il Mondiale 2014 sembra che abbia avuto ragione.
20. Perché è stato l'unico a “inventarsi” uno sponsor personalizzato (e finto).Ve la ricordate Polleria Osvaldo?
21. Perché nonostante tutti gli avversari che ha incontrato e le gare corse “a sportellate” Vale ha messo insieme 228 gare consecutive nel Motomondiale. Nessuno come lui.
22. Perché nel 2010, dopo un mese da una frattura esposta di tibia e perone al Mugello, è salito, ancora con le stampelle per la prima volta su una Superbike con la Yamaha ufficiale percorrendo 46 giri. E con le sue indicazioni la moto giapponese ha vinto il primo GP dell'anno, facendo doppietta.
23. Perché dice sempre quello che pensa. Come quella volta che dei giornalisti disse “sono come le donne, quando vinci arrivano sempre “.
24. Perché ha vinto in rimonta il GP d'Australia 2003 dopo essere stato penalizzato di 10 secondi per un sorpasso in regime di bandiera gialla. E al traguardo il Dottore è arrivato con 5 secondi di vantaggio.
25. Perché nonostante sia un'icona mediatica non ama la mondanità. Una sola fidanzata famosa (Martina Stella) e tempo libero passato, tanto per cambiare, in sella nel “Ranch” di Tavullia.
26. Perché, mentre era testimonial di un operatore telefonico, gli dedicarono pure un modello di cellulare, FW46.
27. Per la voce. Con accento e tono inconfondibile. Tanta da essere imitata anche sul palco di Sanremo da Teo Teocoli.
28. Per avere lui, uno tra gli uomini più veloci del mondo, come portafortuna, l'animale lento per eccellenza, la tartaruga. Come quella tatuata o come quella che porta (di peluche e in versione ninja) in sella. Un portafortuna che sua madre gli aveva regolato quando correva nelle minimoto.
29. Per aver riportato nel 2000 il titolo della classe regina in Italia, a 18 anni di distanza dall'ultimo successo firmato da Franco Uncini nel 1982.
30. Per essere da anni lo sportivo più pagato d'Italia, pur non essendo un calciatore.
31. Perché ha un fratellastro pilota, Luca Marini, ma non ne parla mai, né fa paragoni con lui. Ma solo per non mettergli pressione.
32. Per avere avuto l'occasione di intervistare il suo mito. Che di cognome fa Rossi, ma di nome Vasco. E a cui durante un GP in Giappone soffiò la stanza prenotata per un tale V. Rossi.
33. Perchè nel giorno della sua prima vittoria dopo più di un anno, a Misano nel settembre 2014 si è ricordato dell'amico Marco Simoncelli. “Avere la coppa con il 58 del Sic è speciale. Qui il pensiero di tutti va sempre a lui e potergli dedicare la vittoria è qualcosa di speciale, che va oltre tutto il resto" .
34. Per aver vinto almeno un GP in ogni stagione per 15 anni, tra 1996 e 2010.
35. Per il duello con Jorge Lorenzo nel GP di Catalogna 2009. E soprattutto per i sorpassi sullo spagnolo: il primo all’esterno durante il penultimo giro, il secondo nell'ultima tornata in un punto della pista in cui nessuno mai era riuscito in una manovra del genere.
36. Per la passione che Valentino ha a 36 anni. Come forse pochi altri hanno avuto a quell'età nella storia del motociclismo.