Yamaha, 60 anni e non sentirli. E il mito continua

MotoGp
Jorge Lorenzo ha vinto in carriera due titoli MotoGP con Yamaha (Foto Getty)
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Cosa hanno in comune Valentino Rossi, il Monte Fuji e le eliche da aeroplani? Semplice: la Yamaha. La casa di Iwata, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, decise di riconvertire uno stabilimento industriale che forniva eliche alla marina giapponese in un business sempre più crescente in quegli anni, quello della motocicletta. Nacque la YA-1, motore a due tempi di cilindrata 125, che fu subito messa alla prova nella tradizionale scalata al Monte Fuji del 1955. Il risultato? Una vittoria, la prima di tante imprese sportive in 60 anni di storia della Yamaha (guarda la FOTOSTORIA).

Il debutto - L'esordio nel Motomondiale arriva nel GP di Francia del 1961. Per il primo titolo bisogna aspettare solo tre stagioni, quando Phil Read conquista il Campionato nella classe 250 nel '64. Nelle classi minori, la Yamaha vanta 14 successi in 250, 4 in 125 e 3 nella 350. Nell'albo d'oro troviamo miti del motociclismo: oltre al già citato Read, anche Saarinen, Kocinsky, Harada e Andersson. (Guarda il video su YouTube da mobile)



Dominatori in 500 -
Chi poteva portare il primo Mondiale della classe regina se non il re? Giacomo Agostini, passato dalla MV Agusta alla Yamaha grazie a un'offerta economica principesca, vince il suo ultimo alloro, il 15esimo, nel 1975. Rotto l'incantesimo, la casa di Iwata non smette più di trionfare, grazie a tre triplette tutte a stelle e strisce che portano la firma di Kenny Roberts, Eddie Lawson e Wayne Rainey (guarda il video su YouTube da mobile).



L'epopea Valentino -
Con l'avvento di Yamaha Motor Racing e il passaggio alla MotoGP, ecco l'era di Rossi. Il Dottore riporta la scuderia nipponica in vetta al mondo nel 2004, dopo un digiuno di 12 stagioni. Altri tre titoli del pesarese sommati ai due di Jorge Lorenzo fanno della Yamaha la più titolata insieme alla Honda nella recente storia della categoria. Per la serie: 60 anni e non sentirli... (guarda il video su YouTube da mobile)