Affari di famiglia: Lorenzo e Rossi infiammano la Yamaha

MotoGp

Francesco Berlucchi

Rossi-Lorenzo in lotta per il titolo: dopo 5 gare comanda Valentino (Foto Getty)

Cerchi Marc e trovi la coppia Jorge-Valentino: il duello tra i due piloti della scuderia giapponese è una delle ultime sorprese del Mondiale. Al comando c'è ancora il Dottore, ma il distacco è sceso a 15 punti. E adesso arriva il bello, con il GP d'Italia

Dopo i test invernali, pronti a partire per il Qatar, avrebbero scommesso tutti su Marc Marquez e la Honda. E invece, dopo cinque gare, a giocarsi la testa della classifica ci sono Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Ma soprattutto, c'è la Yamaha. E proprio nella crescita della M1, che fino ad ora ha vinto quattro Gran Premi su cinque, va cercato il segreto del successo della casa di Iwata.

Perché in questo sport più di altri il pilota fa la differenza, ma non è tutto. Conta molto il pilota, ma conta anche la moto. Lorenzo adesso è tornato a fare tutto bene, a partire dal nuovo contratto che lo lega alla Yamaha e che lo ha reso in qualche modo più tranquillo. Sicuramente più sicuro di sé, tanto da tornare a picchiare come un martello, colpo su colpo su una classifica che ora lo vede a soli 15 punti dal compagno di box, quel Valentino Rossi che solo un mese fa era riuscito a scappare a +29 dal maiorchino, ed ora si ritrova in tasca un vantaggio dimezzato. La mente torna al 2009, a quel duello Rossi-Lorenzo fuori e dentro il box Yamaha che aveva portato il Dottore al suo ultimo titolo mondiale, il nono, e il cui simbolo più grande rimane il sorpasso di Valentino su Jorge all'ultima curva del GP di casa dello spagnolo.

Adesso, però, Rossi deve trovare la giusta concentrazione anche in prova e soprattutto in qualifica, dove Jorge riesce a lavorare bene e Valentino fa ancora troppa fatica. Rossi deve ripartire dal secondo posto di Le Mans, perché adesso arriva la gara di casa, il Mugello. Una pista dove Lorenzo è sempre andato fortissimo, dove l'anno scorso ha dimostrato per primo che Marquez non era imbattibile, e da quel 2009 in poi, quando ha fatto male, è arrivato secondo.