Sky Racing Team VR46, che mese impegnativo: 34mila km in volo
MotoGpMoto3. Fenati e Migno chiamati a dare il massimo in tre Gran Premi consecutivi tra Asia e Oceania, una bella sgroppata sul piano fisico e mentale. Si comincia a Motegi
Tre gare in tre settimane, una dietro l'altra. Il celebre 'trittico' extra-europeo rappresenta una sfida nella sfida per i talenti del Mondiale Moto3, sin da giovanissimi chiamati ad un'impegnativa triplice trasferta tra Asia e Oceania nel mese di ottobre, da diversi anni tradizione consolidata del calendario iridato. Se per Romano Fenati sarà il quarto trittico in carriera, Andrea Migno affronterà per la seconda volta la tripletta tra Motegi, Phillip Island e Sepang.
Sempre in viaggio: ben 34 mila km in volo - Da lunedì scorso (giorno designato per la partenza verso il Giappone) al 26 ottobre prossimo, sempre in viaggio senza fermarsi un attimo affrontando al contempo tre weekend di gara. Questa è una delle caratteristiche del trittico che comporta una trasferta complessiva di oltre 34.000 kilometri di voli aerei: ben 9.800 dall'Italia al Giappone, successivi 8.200 per recarsi in Australia, di nuovo in viaggio per 6.300 kilometri verso la Malesia con il ritorno in madrepatria che comporterà un conclusivo volo extra-continentale di 9.700 kilometri con partenza dall'aeroporto di Kuala Lumpur.
Fuso orario e Jet lag da non trascurare - Correndo tra Asia e Oceania, inevitabilmente piloti, meccanici e staff dello Sky Racing Team VR46 dovranno adattarsi a tre differenti fusi orari con le lancette dell'orologio sempre in movimento. Dall'Italia al Giappone sono 7 le ore di differenza, ulteriori 2 da aggiungere una volta recatisi a Phillip Island per il Gran Premio d'Australia, lancette spostate 3 ore indietro una volta raggiunta la Malesia per correre a Sepang. In tutto questo da non sottovalutare la variabile del Jet lag, il cambio di uno o più fusi orari con conseguente alterazione dei normali ritmi circadiani.
Dalle Hospitality ai container - La particolarità della triplice trasferta tra Giappone, Australia e Malesia è dover fare di necessità virtù. L'assenza delle hospitality viene sopperita dalla presenza di specifici 'container' adibiti a punti di ristoro e dove trascorrere del tempo tra un turno e l'altro di prove. Se diversi piloti in Europa possono contare sulle GP Room dove poter dormire direttamente in circuito, nel trittico si fa affidamento su una perfetta organizzazione per trovar posto in un Hotel il più vicino possibile agli impianti che ospitano le gare.
Tour de force impegnativo - Oltre al jet lag, i piloti dovranno fare i conti con l'inevitabile stanchezza comportata dal fatto di dover affrontare tre gare consecutive su tre circuiti dalle caratteristiche diametralmente opposte. Da non trascurare l'incognita relativa al meteo ed alle temperature: a Motegi e Phillip Island spesso si corre con T° ambientale alle volte inferiore ai 20°, mentre a Sepang l'elevato tasso d'umidità rende il weekend di gara tra i più probanti sul piano fisico di tutta la stagione, senza tralasciare l'eventuale comparsata degli immancabili monsoni malesi...