Il pilota di Moto3 del Team Gresini, classe 1997, piazzatosi al terzo posto nella classifica finale del Motomondiale 2015, è testimonial speciale del videogioco Skylanders SuperChargers, quinto della serie: "Con la tuta brandizzata ho vinto a Misano"
Appena diciotto anni e già una vita di corsa. Adesso anche per gioco. Enea Bastianini , pilota di Moto3 nato nel 1997 a Rimini, terzo classificato al Mondiale di quest'anno, è stato infatti scelto come testimonial speciale per Skylanders SuperChargers. Il videogioco pubblicato da Activision, nuovo capitolo nella saga che mescola videogame e action figures, introduce oltre ai tradizionali personaggi anche una serie di veicoli utilizzabili anche in gare a tutta velocità. Difficile quindi pensare a una scelta migliore. Ne abbiamo parlato con Enea, con cui abbiamo anche ripercorso la sua ottima stagione.
Partiamo dalla tua collaborazione con Activision per Skylanders: come è andata?
"Direi molto bene, mi sono divertito tantissimo!"
Da questo incontro è nata una tuta "speciale": come ti trovi con la tua divisa brandizzata Skylanders? Ti ha dato un po' di carica in più?
"Sì, sicuramente mi ha dato moltissima carica, più di così non potevo sperare. Sono riuscito a vincere la mia prima gara proprio nel gran premio di casa".
Il gioco che impressione ti ha fatto?
"Mi ha preso subito molto perché ha a che fare con la velocità. E credo che piaccia tantissimo anche ai bambini.
Personaggio preferito?
"Quello che mi è piaciuto di più da subito è Eruptor".
Terzo posto complessivo è un ottimo risultato: come commenti la tua stagione?
"Direi che è stata ottima, per essere stato solo al mio secondo anno di mondiale in Moto3 sono molto soddisfatto di questo piazzamento. Era molto difficile poter fare meglio, considerando anche un po' di sfortuna che ho avuto nella seconda parte di stagione".
Qualche rimpianto o qualche gara in cui avresti voluto fare meglio?
"In qualcuna avrei magari potuto fare un pochino meglio, riguardando le gare da casa avrei dovuto evitare di fare qualche piccolo errore che poi mi è costato caro. Ma comunque è dagli errori che si impara".
Un momento da ricordare?
"Il Galà di Valencia, una grande emozione! E il podio di Misano, oltretutto sul gradino più alto... indimenticabile".
Un pronostico per l'anno prossimo?
"Puntare a fare sempre meglio".
A 18 anni la maggior parte dei ragazzi pensa solo a divertirsi, tu invece ti sei dedicato a una passione e una professione: questo ti ha comportato molte rinunce?
"Sì molte. Ma quando si fanno per una grande passione non pesano così tanto e in più ne sono molto ripagato".
Hai un pilota a cui ti ispiri, nel tuo stile di corsa?
"Cerco sempre di prendere il meglio da tutti i più bravi piloti, però mi sono sempre ispirato molto a Casey Stoner, Marco Simoncelli e Valentino Rossi".