Nel segno di Uccio: il Ranch, il team e i miei 30 anni con Valentino
MotoGpL'INTERVISTA. A tu per tu con l'uomo che dal 1998 sta al fianco di Rossi. E che oggi compie 37 anni. Coetaneo del Dottore. Per questo Alessio Salucci (così all'anagrafe), del suo amico più caro confessa: "Con i ragazzi di Moto3, al Ranch, ha finalmente trovato chi gli dà filo da torcere"
di Anna Maria Di Luca
Uccio, oggi lei compie 37 anni, una trentina dei quali trascorsi al fianco di Valentino Rossi suo coetaneo, Ariete lei e Acquario lui, che sodalizio…
"Io mi accendo subito, parto in quarta, vado dritto anche quando non ne vale la pena. Valentino invece è più tranquillo e razionale. Mi supporta e mi calma".
La sorpendo a passeggio per il centro di Tavullia con la piccola Vittoria: è un raro momento familiare?
"Per fortuna no, con il lavoro che faccio sono spesso in giro, ma riesco a ritagliare del tempo per stare a casa con la mia bimba di 3 anni e mezzo, quanto mi piace stare con lei".
Vittoria conosce il Ranch?
"Conosce tutto, ma ora ha ancora paura delle moto, forse per il rumore. A me non dispiace, non penso per lei a un futuro in questo mondo, sono convinto che sia un mestiere più adatto agli uomini".
Se io fossi un adolescente maschio, con tanta voglia di fare il pilota, cosa dovrei avere per convincervi a prendermi?
"Andare forte, dare tanto gas e avere voglia di fare sacrifici. Ormai non basta più avere solamente talento, bisogna coltivarlo, allenarsi sempre, fare a meno di tante cose che gli adolescenti amano. Serve tanto lavoro fatto fuori dalla pista, anche in palestra, e tanto altro fatto in sella a una qualsiasi moto in pista. Una volta era diverso, ora il motociclismo è diventato come il calcio, la preparazione muscolare, la risposta del fisico fanno parte delle capacità di un campione".
Ed è anche per questo che entra in gioco l'Academy
"Esatto. L’importanza dell’Academy è la struttura, abbiamo una squadra di 10 persone che lavorano con i ragazzi, vogliamo che i nostri piloti si trasferiscano a Tavullia, il lavoro da fare è complesso e soprattutto deve essere costante. E non devono abbandonare gli studi. Quelli della zona possono facilmente conciliare le due cose. Quelli di fuori regione per fortuna per ora sono ragazzi che hanno già concluso le superiori. Ma per il futuro stiamo pensando a come risolvere".
Academy VR46 e Sky Racing Team VR46
"Un vivaio e una scuderia, il primo è nato nel 2013 da un’idea di Valentino, e venne immediatamente naturale pensare a Sky, ne parlarono Valentino e Andrea Zappia (ad di SKY Italia, ndr) e l’anno dopo nacque lo Sky Racing Team VR46".
L'Academy non ha solo Fenati, Migno e Bulega, ma anche Antonelli, Morbidelli, Bagnaia per citarne alcuni impegnati nel Motomondiale
"Sono responsabile dell’Academy e direttore sportivo dello SRTVR46 ma posso dire che non ci sono conflitti, i ragazzi sono intelligenti capiscono che io devo dividermi. Sono tutti contenti, stanno dove volevano stare: Niccolo Antonelli con la sua Honda ha vinto in Qatar. Bagnaia voleva la sua Mahindra e ce l’ha, Franco Morbidelli in Moto 2 ha esattamente ciò che voleva, e Fenati ha la sua KTM".
Bella vittoria quella di Fenati ad Austin, ora si torna in Europa a Jerez de la Frontera
"Sono contento e voglio dire che non è stata una sorpresa. Romano ha trovato una certa continuità, sta lavorando bene, è più tranquillo".
Quanto vale la sua capacità di rimonta?
"Non ci dovrebbe essere bisogno di rimontare, se fai tutto bene dall’inizio della gara è fatta. Detto ciò, avere la sua capacità è una gran cosa. Romano ha ora l’esperienza, la competenza, il supporto ed il talento per vincere ad ogni GP, anche a Jerez".
Nicolò Bulega è forte?
"Non lo nascondo: mi piace tanto, direi che è il più forte talento italiano che ci sia adesso nella sua categoria, certo ha carattere oltre a talento".
Andrea Migno?
"Lo vedo in crescita sta facendo belle gare, gli manca una maggiore determinazione e fiducia in se stesso".
Meno 3 anni ai 40, cosa vorrebbe aver fatto per allora?
"Aver vinto altri due campionati del mondo: uno in MotoGP e uno in Moto3, con Valentino ci tengo davvero tanto. Non so se questo è l’anno giusto e comunque sono uno scaramantico, ma con Yamaha si sta lavorando bene e lui è molto veloce".
Rossi e i suoi ragazzi: è tenero vederlo, prima di ogni gara, spiegare loro come affrontarla e girare con loro sul circuito dando dritte...
"E' il papà, ha voluto lui il progetto, ci sta dentro con la testa e con il cuore e poi questi sono tutti ragazzini, gli danno filo da torcere. Con loro ha ritrovato il gusto di allenarsi, anche in palestra, hanno un gran fiato, lo tengono giovane. Gli fanno un gran bene".