Valentino e Nuvolari accomunati da un piccolo talismano: la tartaruga. Intervistato da Guido Meda in occasione del GP del Mugello, il campione di Tavullia ha rivelato abitudini e scaramanzie che lo accompagnano durante il Motomondiale
Rossi e Nuvolari. Si possono certamente trovare innumerevoli spunti per collegare questi due giganti del motorsport nati ad oltre un secolo di distanza l’uno dall’altro. Velocità, coraggio, longevità, trionfi,... ma anche tartarughe!
Un ninja come bodyguard - Valentino Rossi, intervistato da Guido Meda in occasione del GP del Mugello, ha raccontato alcuni sue abitudini che lo accompagnano durante le trasferte del motomondiale. Tra queste c’è quella di portare con se’ un pupazzetto raffigurante una tartaruga, che rimanda all’infanzia, al Rossi bambino. E’ un regalo di mamma Stefania che aveva ceduto alle insistenze del piccolo Valentino durante una spesa al supermercato. Erano gli anni del debutto con le mini moto e la tartaruga Leonardo, una dei quattro ben noti Ninja, avrebbe trovato posto, aggrappata con le ventose, sul casco Kevin Schwantz replica del bimbetto di Tavullia. Dopo tanti anni il pupazzo viene ancora immancabilmente infilato nella valigia dal nove volte campione del mondo, gara dopo gara, trasferta dopo trasferta (tre anni fa la coppia Drudi/Rossi dedicò al simpatico animaletto anche il casco con livrea speciale per il GP d'Italia).
Il campione ed il poeta – Tazio Nuvolari ancor oggi è sinonimo di temerarietà e vittoria. Il Mantovano volante è stato senza alcun dubbio il più grande pilota dei tempi eroici dell’automobilismo, quelli delle strade polverose, delle corse su strada che stritolavano uomini e meccaniche, del rischio estremo immortalato in filmati sbiaditi e tremolanti. Nel 1932 Nuvolari, che stava costruendo il suo mito, veniva ricevuto al “Vittoriale degli Italiani” dal vate Gabriele D’Annunzio. In ricordo di quell’incontro il poeta donava al grande pilota una tartarughina d’oro, accompagnata da una foto con dedica: “All’uomo più veloce del mondo, l’animale più lento”. Da quel giorno quel piccolo “talismano contro i mali”, appuntato sul maglione giallo da corsa, diventava l’eterno simbolo distintivo del Mantovano volante.
Rossi, Nuvolari e una tartarughina: corsi e ricorsi dei giganti del motorsport.