La regola di Pablo: mai impennare la moto
MotoGpL'INTERVISTA. Voluto da Valentino Rossi, era arrivato in punta di piedi, ora Nieto, team manager dello Sky Racing Team VR46, si muove da vero coach, non si stacca mai dal suo amuleto e cerca la donna giusta...
di Anna Maria Di Luca
Pablo, altro giro altra corsa, di tappa in tappa si monta, si corre, si perde, si vince, si smonta...
"E' la mia vita e mi piace. In ogni città arriviamo con qualche giorno in anticipo, e la prima cosa che facciamo è montare il box del team, controllare che ci sia tutto e che ogni cosa sia al suo posto per le prove del venerdì. Ci interessa molto vincere ma per essere in condizioni di farlo ogni piccolo dettaglio deve essere curato sempre".
La scorsa settimana ha compiuto 37 anni...
"Già (sorride). E sebbene fossi a Barcellona non ero solo, mio padre Angel è telecronista per una tv spagnola e mio fratello Gelete lavora nel settore, ci ritroviamo ad ogni Gran Premio".
E' allo Sky Racing Team VR46 da un anno e mezzo, come è cambiata la sua vita?
"E' migliorata, impegno e risultati sono entrambi cresciuti, e in tutti e due i casi me lo aspettavo. Quando hai a che fare con realtà come Valentino Rossi e Sky, niente viene preso sotto gamba, sai già che la sfida sarà ardua, ma sai anche che hai a disposizione il meglio".
Soddisfatto?
"Un progetto come il nostro si sviluppa in almeno tre anni, solo allora puoi dire se avevi visto giusto. Siamo in linea con gli obiettivi, l'atmosfera che si respira è molto positiva. Ma abbiamo ancora tanto da fare per diventare la scuderia di riferimento, la più richiesta dai piloti, mi piacerebbe molto".
Intanto ha già tre piloti giovani e forti, come li gestisce?
"Tutti e tre vogliono vincere, è chiaro. La cosa più importante che cerco di insegnare loro è il rispetto dell'altro, poi una volta in pista trionfi il più forte".
Cosa la fa arrabbiare di piu?
"Quando Fenati, Migno e Bulega impennano. Sono ragazzi lo abbiamo fatto tutti, anche io lo facevo, ma non è un atteggiamento professionale, non voglio più vederli su una ruota sola, glielo ripeto sempre".
Reduci da Barcellona per il GP di Catalunya, settima tappa del Motomondiale 2016, una riflessione su quanto fatto
"Con Romano abbiamo lavorato bene sin dall'inizio di questa stagione, l'unica nota negativa è arrivata in Argentina, con tutta quella pioggia è stata una gara strana. In definitiva fino ad ora Fenati ha ottenuto due pole, insomma un bel passo avanti. Bulega è un rookie ed è normale che in qualche tappa trovi difficoltà, comunque è sempre tra i primi 10. Migno ha reso poco fino al Mugello, poi s' è sbloccato. A Montmelò è stato veloce tutto il weekend, ha fatto un buon lavoro, ma sfortunatamente la caduta ha compromesso la sua gara. Si è alzato, è tornato in pista e ha comunque tagliato il traguardo".
In famiglia siete superstiziosi?
Si, a me hanno regalato un cornetto rosso quando eravamo in Argentina, pioveva a dirotto, non me ne stacco più. Mio padre Angel non ama il 13, l'unica volta che l'ha portato ha rischiato la vita in un incidente".
I pilotini amano stare in compagnia delle fidanzate, cosa ne pensa?
"Sono contento quando vedo che la loro storia funziona, loro sono più rilassati: ma guai se le fidanzatine li fanno incavolare. Il motociclismo è diverso dal calcio, si è soli sulla sella e si rischia la vita, sentirsi sereni e protetti è molto importante".
E la sua di fidanzata?
"Ora non ho una relazione, sono sul mercato, si dice così? (sorride). Come sarà la prossima? Bruna o bionda non importa, dovrà darmi serenità e accettare il mio lavoro, è già tanto".