MotoGP, regna l'incertezza. Come dopo l'era Doohan

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Paolo Lorenzi

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Otto vincitori diversi negli ultimi otto GP della top class. Non accadeva dal 2000, in epoca due tempi e dopo il ritiro del campione australiano. I motivi? Il regolamento tecnico, gli pneumatici e gli imprevisti del meteo

Otto vincitori diversi nelle ultime 8 gare. Non succedeva dal 2000, alla fine dell’era Doohan, ed è la conferma di un nuovo equilibrio nella Motogp vissuta troppo a lungo sul duopolio Honda-Yamaha e sul predominio di tre o quattro piloti. Dal gran premio del Mugello a oggi hanno vinto nell’ordine Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Jack Miller, Marc Marquez, Cal Crutchlow, Andrea Iannone, Maverick Vinales, Dani Pedrosa.

Si possono considerare diversi fattori per provare a capire quanto succede: da una parte il regolamento tecnico che ha frenato Honda e Yamaha favorendo la crescita degli out sider, leggi Suzuki e Ducati, dall’altro il rimescolamento di mescole, per usare un gioco di parole, ovvero: pneumatici diversi, più adatti di volta in volta a un pilota piuttosto che a un altro, e per ultimo il meteo ballerino che nelle trasferte nord europee ha scombussolato gli equilibri anche nel corso della stessa gara.

Fatto sta che a questo punto sono in tanti a porsi una domanda: avremo un nono diverso vincitore domenica 25 settembre ad Aragorn? E cosa potrà succedere nelle restanti quattro gare in cui ci gioca il titolo? Questa incertezza potrà mutare gli equilibri al vertice del campionato, ribaltando pronostici scontati e valori consolidati? Difficile azzardare una risposta, ma questo è il motivo migliore per non perdersi quanto succederà in pista, a partire da domenica prossima e fino all’ultimo gran premio di Valencia.