Lorenzo affonda: l'acqua è ancora il vero nemico

MotoGp

Giovanni Zamagni

Jorge Lorenzo ai box nel corso delle FP del GP d'Australia 2016
GettyImages-Motogp_Lorenzo_2016_Australia

Nel rivedere i tempi dello spagnolo nella prima giornata di libere a Phillip Island stupisce quanto il cinque volta campione del mondo sia andato piano. Ecco i dati

Ventesimo (19esimo se si considera la penalizzazione di Rossi) a 4”694 dal miglior tempo di Cal Crutchlow nelle FP1. Mike Jones, al debutto su questa pista in MotoGP? No, Jorge Lorenzo, cinque volte campione del mondo, 64 vittorie, delle quali 43 in MotoGP. D’accordo, nelle FP1 pioveva forte e faceva freddo, ma stiamo parlando di Lorenzo, di uno che, in passato, è stato comunque in grado di conquistare delle gare sul bagnato. Ma c’erano altre gomme, Jorge aveva altre sicurezze, che ha perso in condizioni estreme, anche a causa di cadute e fratture. Ma 4”6 rimangono 4”6, un distacco difficile da giustificare per uno che sull’asciutto guida in maniera divina, per uno che non è un semplice campione, ma un campionissimo. Se poi si va ad analizzare il suo cronologico e lo si confronta con quello del compagno di squadra (primo termine di paragone) si rimane sbalorditi per quanto Lorenzo è andato piano.

I numeri in dettaglio

Vediamo nel dettaglio (anche se poi i primi 11 giri di Rossi sono stati cancellati perché con la extra soffice anteriore ha effettuato un passaggio in più dei 10 imposti dalla Michelin e, di conseguenza, dal regolamento).

Rossi: 1’50”280, 1’47”483, 1’44”647, 1’44”584, 1’42”675, 1’42”838, 1’42”253, 1’41”477, 1’40”998. Box. 1’47”225, 1’47”485.

Lorenzo: 1’51”146, 1’48”906, 1’48”113, 1’45”651. Box. 1’46”626.

Cosa emerge da questo confronto? Intanto che Lorenzo ha girato poco: 9 giri contro i 14 di Valentino (considerando anche i giri di uscita e rientro ai box), ovvero oltre il 30% in meno. E’ vero che se non te la senti, rischi più che altor di farti male, ma se non guidi quando ci sono le condizioni che ti mettono in difficoltà, non imparerai mai a farlo. Il cronologico dei tempi dice anche che nei primissimi giri (guardate i primi due), Lorenzo è relativamente vicino a Rossi, ma la forbice si allarga paurosamente con il passare del tempo: mentre Valentino prende via via confidenza con le gomme e le condizioni dell’asfalto, Jorge fatica a capire cosa succede sull’asfalto e, inevitabilmente, il limite rimane lontanissimo.

Lontanissimo in tutti i settori

Se si vanno ad analizzare i quattro settori nei quali viene suddivisa la pista, si vede che le difficoltà di Lorenzo sono costanti, non c’è un solo punto del tracciato dove le sue prestazioni siano, non dico discrete, ma almeno accettabili. Vediamo nel dettaglio.

T1 (rettilineo dei box, prima curva, una destra velocissimo, curva due, una sinistra di media velocità): Miglior tempo Rossi 23”922, Lorenzo 20esimo in 25”308, distacco 1”386;

T2 (curva 3, sinistra veloce, curva 4, tornantino da prima, curva 5 da fare in accelerazione, curva 6, sinistra da seconda marcia): Miglior tempo Miller 29”417, Lorenzo 18esimo 30”754, distacco 1”337;

T3 (curva 7 da fare in accelerazione, curva 8, destra veloce, curva 9, sinistra veloce, il T3 finisce alla staccata del tornantino in discesa): Miglior tempo Crutchlow 19”415, Lorenzo 20esimo 20”690, distacco 1”285;

T4 (curva 10, tornantino in discesa, curva 11, sinistra da fare in accelerazione, curva 12, veloce curva sinistra, rettilineo): Miglior tempo Marquez 27”642, Lorenzo 20esimo 28”645, distacco 1”003.

Lorenzo cosa dice?

"Volevo capire com’erano le condizioni del tracciato e per questo sono stato uno degli ultimi a entrare in pista. Ho fatto pochi giri con la prima moto e quando sono salito sulla seconda, che aveva un assetto un po' differente, ha iniziato a piovere più forte. A quel punto non ho spinto più di tanto, c’era troppa acqua e faceva freddo, non aveva senso rischiare" ha detto il pilota della Yamaha. La spiegazione, quindi, c’è, ma, purtroppo, non è la prima volta che Lorenzo va in crisi in situazioni simili: deve assolutamente trovare una soluzione a quello che sta diventando un problema cronico.

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