Andiamo in Malesia, ma cosa ci lascia l'Australia?

MotoGp

Giovanni Zamagni

Un pensiero per Marco Simoncelli lo scorso anno a Sepang (foto Getty)
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La MotoGP si lascia alle spalle l'Australia per trasferirsi in Malesia, ultima tappa del "trittico" di fine stagione. Avviciniamoci alle gare di domenica a Sepang, ripercorrendo con numeri, statistiche e considerazioni la corsa di Phillp Island non solo nella top class

Caduto anche l'ultimo baluardo - Marc Marquez era rimasto l’unico pilota – delle tre categorie – ad aver conquistato almeno un punto in tutti i GP. Ma con la scivolata al decimo giro, è caduto così anche l’ultimo baluardo di questa statistica così particolate. 

Pochi centimetri fanno la differenza - Franco Morbidelli (voto 9) è sicuramente un grandissimo talento, (probabilmente) il miglior pilota italiano nella Moto2. Eppure, nonostante questo, non è ancora riuscito a vincere un GP: questa volta il successo gli è sfuggito per pochi centimetri, beffato proprio sul traguardo da Thomas Luthi. 

Da quanto tempo non accadeva? - Il team satellite di Lucio Cecchinello ha vinto nel 2016 due GP: da quanto tempo non accadeva. Secondo le mie statistiche dal 2005, quando Marco Melandri, pilota del team Gresini, salì sul gradino più alto del podio nelle ultime due gare dell’anno, in Turchia e a Valencia. 

Va bene tutto, ma la data e' sbagliata - D’accordo, fare un calendario è difficilissimo, bisogna considerare un sacco di fattori che, dall’esterno, non si conoscono. Come, per esempio, per una legge dello stato di Victoria devono passare dei mesi tra la gara di F.1 e quella di MotoGP, organizzate dalla medesima società. Va bene tutto, ma quanto è accaduto sabato, tra pioggia e soprattutto freddo, non è giustificabile: bisogna trovare un’altra data per il GP d’Australia. L’ipotesi realizzabile è quella di Livio Suppo, Team Principal HRC: visto che è impossibile andare a correre a Phillip Island a inizio stagione, bisogna posticipare il più possibile la data di ottobre.

Di nuovo in sella, finalmente - Sembrava una banale scivolata quella di Andrea Iannone nelle FP1 del GP di Misano, invece la lesione di una vertebra lo ha costretto a saltare ben quattro GP. In Malesia, finalmente, Iannone tornerà in sella alla DesmosediciGP: speriamo in una condizione fisica quanto meno accettabile.

Mamma mia, quanto ci manchi - Il GP d’Australia si è corso il 23 ottobre, la data in cui morì cinque anni fa (in Malesia), Marco Simoncelli. In tanti, anzi tutti hanno ricordato il Sic, che proprio a Phillip Island conquistò il secondo posto (battuto solo da Casey Stoner), suo miglior risultato di sempre in MotoGP: Rossi, Pasini, i piloti del team Gresini, ma più in generale tutti i protagonisti del motomondiale hanno avuto, domenica scorsa, un pensiero, pubblico o privato, per Marco Simoncelli. Ciao Super Sic.

Da Brno è il più costante - Dopo aver vinto il GP della Rep.Ceca, Cal Crutchlow ha veramente svoltato: negli ultimi sei GP ha conquistato 100 punti, contro i 41 ottenuti nelle prime 10 gare. Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo, Marquez ha conquistato 92 punti, Rossi 92, Lorenzo 54, Vinales 88, Pedrosa 50, Dovizioso 58

Un nuovo primato - Conquistando la pole position, la settima stagionale, Marc Marquez ha ottenuto un nuovo primato: è partito per la 65esima volta nella sua carriera in pole position, con Valentino Rossi e Jorge Lorenzo a 64.

Velocità e tranquillità - Thomas Luthi sembrava, da tempo, fuori dalla lotta per il titolo iridato, invece, con due vittorie consecutive – tre nelle ultime cinque gare -, Luthi si è portato a 22 punti da Johann Zarco (voto 4), sempre più nel pallone. Alla vigilia aveva detto: «So cosa significa giocarsi un titolo, la pressione: io, purtroppo, non ho niente da perdere e sono molto sereno». Ecco, adesso, Luthi ha qualcosa da perdere: manterrà la stessa velocità e tranquillità.

Crisi? I numeri dicono di sì - Dopo il grande secondo posto di Valentino Rossi, si può parlare di crisi della Yamaha? Forse no, ma i numeri sono preoccupanti: la M1 non vince da nove GP. Meditate gente, meditate. 

Bravo, Bravo, Bravo  - Che bello ripetersi: il trionfo di Cal Crutchlow è anche quello di Lucio Cecchinello, team manager che pensa giorno e notte a come fare per far stare bene e per far andare più forte possibile il suo pilota: non ce ne sono tanti così tra manager “privati”, costretti, loro malgrado, a fare più conti con il “budget” che con i risultati. Bravo Lucio, bravo, bravo.

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