7 DOMANDE A... CLAUDIO FUCCARO. Meccanico di Andrea Migno, sin dal Day 1 ha fatto parte del progetto Sky Racing Team VR46 nel Mondiale Moto3
Una passione per le due ruote trasmessagli dallo zio, fino a diventare uno dei meccanici più apprezzati del Motomondiale. Claudio Fuccaro, perito aeronautico formatosi professionalmente in Spagna, dal 2014 è parte integrante del progetto Sky Racing Team VR46 ottenendo quest'anno, in qualità di meccanico dello staff al seguito di Andrea Migno, risultati prestigiosi. Con 7 domande conosciamo meglio, nel giorno del suo trentunesimo compleanno, uno degli elementi imprescindibili della scuderia di Sky.
Com'è nata la tua passione per il motociclismo?
"Mi è stata trasmessa da mio zio, un vero motociclista! Possedeva una BMW e lì di fatto è scoccata la scintilla della passione per le due ruote a motore".
E verso la meccanica?
"Quando a 14 anni ho avuto il mio primo motorino: mi divertivo a smontarlo e rimontarlo, poi oltre che una passione è diventato il mio lavoro".
Ti sei formato nella scuola Monlau di Barcellona lavorando successivamente da meccanico proprio con la squadra di Alzamora in Moto2 e Moto3. Quali sono le principali differenze tra una squadra italiana e spagnola?
"In un team italiano si respira più la passione e la storia del motociclismo. Qualcosa di davvero unico. Le realtà italiane e spagnole sono altrettanto professionali, ma solo da noi si riesce a percepire cosa sia questa specialità. In particolare allo Sky Racing Team VR46 ti senti parte di una famiglia: siamo tutti uniti, lavoriamo bene insieme, questo è il punto di forza della nostra squadra".
Nell'ultimo biennio hai seguito da meccanico Andrea Migno: quali sono state le emozioni vissute e cosa vi siete detti quando lo hai accolto in parco chiuso dopo il podio di Assen?
"Un profondo senso di soddisfazione per aver raccolto i frutti di un lavoro durato tutto un anno. La prima cosa che ho detto a Mig è stata "Adesso devi crederci!", perché questi risultati sono possibili e lo ha dimostrato".
Che tipologia di lavoro avete improntato con Migno?
"Lo scorso anno abbiamo posto le basi per raccogliere i frutti del lavoro compiuto in questa stagione. Per lui il 2016 doveva essere un anno dove era indispensabile far risultato: come squadra abbiamo sempre creduto in lui e siamo felici di cosa siamo riusciti ad ottenere insieme".
Un pregio ed un difetto di Migno?
"Il pregio di Andrea è di essere un grande lavoratore, non si risparmia mai e ci mette sempre il massimo impegno. Un difetto? E' sempre in ritardo! Non in ambito professionale, chiaramente, bensì ad esempio quando dobbiamo cenare fuori: arriva sempre con qualche minuto di ritardo!"
Hai seguito professionalmente tutte le evoluzioni tecniche della classe Moto3 sin dal 2012 ad oggi. In cosa è cambiata principalmente la categoria?
"Il 2012 è stato un anno con molti esperimenti, tante differenti soluzioni con numerosi progetti al via. Nel corso degli anni c'è stata una scrematura dei costruttori impegnati con attualmente la presenza di KTM, Honda e Mahindra. Sin dal primo anno si vedeva chiaramente come KTM avesse improntato un progetto vincente, da migliorare soltanto con minimi dettagli. Di fatto non ci sono state rivoluzioni tecniche, bensì un costante sviluppo che ha elevato il livello della categoria".