Il campione del mondo Marc Marquez si racconta durante un evento dedicato alle giovani promesse del motocross. "È un miracolo essere campione del mondo - dice Marc - ed il prossimo anno i miei avversari per il titolo saranno Rossi e Vinales, ma Lorenzo può vincere magari già in Qatar"
Rufea è un paesino nella provincia di Lleida, 180 km a nord ovest di Barcellona, con un campo da cross ed una pista dirt track. Potrebbe essere un posto anonimo nelle campagne della Catalogna se non fosse per il fatto che Marquez lo ha battezzato come sua "seconda casa" e quindi oggi è conosciuto tra gli addetti ai lavori. Qui si allena, gode delle sue vittorie e si rifugia dopo le sconfitte. In questi giorni Marc vi trascorre tutta la giornata per partecipare ad un evento "Junior Motor Camp" promosso da Allianz che vede protagonisti assieme al campione spagnolo una selezione di giovanissime promesse del motocross.
Marc e i bambini di Rufea - "Arrivano centinaia di video di bambini che desiderano partecipare all'evento ed io personalmente ne scelgo una ventina. dice Marc. Meriterebbero in tanti ma bisogna fare una scelta, anche sulla basi delle nazionalità e c’è anche un ragazzino italiano". L'unico fortunato si chiama Gabriele Valentino, viene da Nola (in provincia di Napoli). Così c'è anche qui un Valentino...
L'atmosfera rilassata di Rufea ci ha dato la possibilità di realizzare una lunga intervista (presto in onda sul canale SkySportMotoGPHD) nella quale Marquez ha rivissuto la stagione 2016 e guardato al prossimo campionato. Ecco alcune sue riflessioni: "Nei test pre-season eravamo in crisi più di quello che sembrava, per questo motivo la vittoria nel mondiale è un miracolo. Anche quest'anno non siamo partiti bene nei test perché mi aspettavo un motore più potente, ma facendo un paragone direi molto meglio dello scorso anno. Per il telaio invece non ho problemi, ho già deciso che utilizzerò quello del 2015. La chiave della stagione è stata a metà campionato quando Rossi e Lorenzo hanno perso punti per strada ed io ne ho guadagnati. Ho capito che dovevo ragionare, ma un campione deve anche rischiare. Così non è facile correre con questo tipo di approccio anche se redditizio. La stretta di mano con Rossi nel GP di Catalogna non ha cambiato i rapporti, ma era importante provare ad essere più sereni nel momento più delicato quando abbiamo perso Salom. I miei avversari per il mondiale? Direi Rossi e Viñales mentre Lorenzo può vincere qualche gara magari anche in Qatar."