MotoGP, post Barcellona: tre marche, tre identità

MotoGp

L'APPROFONDIMENTO. Il ritorno di Marquez su Honda, l'intelligenza di Dovizioso e l'esempio di Lorenzo, entrambi su Ducati, infine la disastrosa settimana della Yamaha, con Vinales per la prima volta alle prese con problemi tecnici: Guido Meda analizza i temi del GP di Catalunya appena concluso

Archiviato il GP di Catalunya, Guido Meda fa il punto sui protagonisti principali che hanno acceso la settimana del Motomondiale. Uno di cui si è parlato poco, ma che poi domenica è riuscito a stupire tutti terminando la gara al secondo posto, è Marc Marquez: "E’ stato il pilota probabilmente più sottovalutato e trascurato, ed è quello che ha seminato e investito di più. Ha fatto una domenica di grande intelligenza con un secondo posto che vale oro e che lo riporta in lizza per il Mondiale. Su una pista difficile per tutti oltre a quello di Dovizioso bisogna sottolineare anche il suo capolavoro".

Dovizioso

"Paradossalmente, per la prima volta quest’anno si è trattato di una gara vinta senza spingere Non spingere troppo in curva, risparmiarsi nelle staccate su Pedrosa… Dovizioso ci ha fatto capire che fosse tutto pianificato. L'intelligenza straordinaria di Andrea ha fatto sì che da sabato lui comprendesse tutti i dati che davano la pista e la moto, li interpretasse e pianificasse una gara esattamente come quella che ha fatto. Se possiamo dire che al Mugello ha vinto u po' perché conoscevano la pista e un po' perché ci ha messo della fantasia, stavolta possiamo dire che è stato veramente il trionfo oltre che della Ducati della sua intelligenza. E sono due modi molto diversi di vincere, che ci danno la misura dello stato di pilota completo in cui si trova Dovizioso".

Lorenzo

"Vedere applaudire Dovizioso sotto il podio è una bellissima immagine sportiva di grande lealtà, del compagno di squadra e avversario sconfitto che va a tributare i propri complimenti al vincitore, pur essendo dentro di sé sicuramente scocciato e amareggiato nel vedere il pilota sul quale la Ducati puntava di meno che gli sta davanti. Di solito Lorenzo è sincero quando fa queste cose, quindi in questo caso cerca di tenere insieme la squadra: è come se dicess ad Andrea 'Adesso stai andando bene tu. Spero di arrivarci, siamo un bel gruppone, è giusto che ci applaudiamo a vicenda'. Con queste testimonianze di stima nei confronti di Dovi Lorenzo ci offre un’immagine completamente inedita, che potrebbe divenntare una tendenza".

Vinales

"Valentino Rossi è stato molto più sereno ed esperto nel metabolizzare una sconfitta pesante rispetto a Vinales, che per la prima volta si trova a fronteggiare una difficoltà tecnica con la quale quest’anno non si era mai misurato. Fino a qui, finchè i problemi oggettivi non erano resi eclatanti dal poco grip e dalla temperatura alta, Maverick ha sempre guidato d’istinto, intervenendo poco sulla moto. Adesso invece il problema si presenta in tutta la sua grandezza, è costretto anche lui ad applicarcisi, a fare un lavoro con Rossi e con il team per migliorare la moto. Ma questo fondo che ha toccato può solo nascere del buono. Perché è vero che ieri pomeriggio era depresso, ma è anche vero che poi alla depressione è giusto alternare la reattività e la collaborazione con la Casa per migliorare".

Yamaha

"Vinales e Rossi stanno provando due tipi di telaio nuovi, chiamiamoli b e c rispetto ai due usati ieri in gara. Per ora i tempi non sono così significativi, sono stati fatti con il telaio di ieri ma con temperature basse. I piloti sperano di andare nel verso di una moto che possa aiutarli a stare meno in piega, a stressare meno la gomma, a fargli avere meno sottosterzo, ed avere più aderenza dove c’è poco grip. Ho la sensazione che la Yamaha che a Jerez si era già imbattuta in questo problema forse avrebbe dovuto reagire prima, per questo capisco la dichiarazione di Valentino ("Se mi avessero portato il telaio ieri io l’avrei anche provato in gara e mi sarei anche fermato di notte ad aiutarli a montarlo…").