MotoGP, Silverstone. Guido Meda: Belli d'Italia, più umani e più veri

MotoGp

Guido Meda

Dovizioso abbraccia Rossi dopo la vittoria a Silverstone (foto getty)

Dovizioso e la Ducati portano a casa insieme una nuova straordinaria vittoria. Andrea è la ex cenerentola che va forte e aiuta l'azienda ad essere più vincente e più umile, più vicina a tutti. Dietro a Dovi e Vinales un grande Rossi completa l'eccellenza italiana sul podio pur non avendo una moto perfetta

LA CLASSIFICA DEL MOTOMONDIALE

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL MONDIALE

Dobbiamo smetterla di considerarlo sorprendente, perché quattro gare vinte fanno di Andrea Dovizioso una splendida costante. La notizia vera è che se ne è accorto pure lui. Ha smesso di sentirsi serie B, ha varato con convinzione il proprio nuovo inizio. E pensare che guadagna dieci volte meno del suo compagno Lorenzo (in crescita), che partecipa con solidale sportività alle sue feste ma vorrebbe ovviamente e legittimamente essere al suo posto. E' un fatto epocale, senza precedenti tra compagni di squadra. Ed è anche la fotografia dell'attuale forza ducatista. Si fanno poche menate, lavorano uniti e dritti al punto. La Ducati, all'ombra dell'ingegner Dall'Igna si è data definitivamente un'organizzazione metodica mai vista prima; di quelle da mettere paura ai giapponesi attualmente "ex" monopolisti sia nel campo del metodo che in quello delle vittorie. La rottura della Honda di Marquez completa suo malgrado l'opera del Dovi spingendolo su, in testa a una classifica ultracorta, dopo una gara in cui ha preso e dato sorpassi clamorosi, ha gestito le gomme, ha azzeccato ogni scelta.

Il nuovo Dovizioso e la nuova Ducati insieme sono una sintesi perfetta, tecnica e umana. Meno sul piedistallo l'azienda, più sul piedistallo il pilota, entrambi più vincenti e vicini alla gente come una vera eccellenza italiana deve fare. Silverstone è proprio il proseguimento di una bella favola, che per tre quarti ha contemplato anche Valentino Rossi, protagonista di una fuga per la vittoria spenta solo nel finale dal vizio della Yamaha di mangiare le gomme, che quest'anno sono un tema scombinante e delicato in tutti i sensi. Il suo compagno Vinales le ha gestite meglio, ma la ex moto più completa del mondo un problema tecnico ce l'ha, sta cercando di risolverlo e non sono i piloti.