MotoGP, Valencia: tutte le domande e le risposte del GP

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Giovanni Zamagni

Zarco, Pedrosa e Marquez, GP Valencia 2017 (Getty)

Quali sono state le chiavi del GP? Com’era l’umore del box Ducati per la condotta di gara di Lorenzo? Marquez si è salvato da una caduta certa, solo fortuna? E adesso via con i test MotoGP in diretta martedì e mercoledì dalle 10 alle 17.30 su SkySport MotoGP canale 208

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Quali sono state le chiavi del GP?

1) Il titolo in ballo. Se Marc Marquez non si fosse giocato il titolo, avrebbe probabilmente vinto con relativa facilità.
2) I primi giri di Pedrosa. Non è la prima volta: Dani è velocissimo nel finale, ma fatica con il serbatoio pieno. Anche questo ha contribuito alla “fuga” di Zarco.
3) Le difficoltà di Dovizioso. Anche se è andato più forte che in prova, Andrea (ma anche Jorge) non aveva il passo per stare con Marquez e questo gli ha impedito di provare, quanto meno, a mettere pressione al rivale.
4) La mancanza delle Yamaha ufficiali. Rossi e Vinales mai in gioco, come peraltro si era capito dopo le prove. Ma le due Yamaha competitive avrebbero cambiato un po’ l’andamento della corsa.

Com’era l’umore all’interno del box Ducati per quanto fatto da Lorenzo?

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, il malumore era evidente, a cominciare dall’amministratore delegato Claudio Domenicali per arrivare ai rappresentanti dello sponsor. Del resto, pensateci bene: se andate contro a quello che vi dice il vostro capo – giusto o sbagliato che sia – quale pensate possa essere la sua reazione?

Marquez si è salvato da una caduta certa al 24esimo giro: fortuna o bravura?

Per me bravura, senza alcun dubbio, perché non è la prima volta che fa qualcosa del genere. Non ricordo nessun altro pilota, anche del passato, bravo come lui in situazioni così.

Marquez, però, non ha rischiato troppo ad attaccare Zarco?

Sì, avrebbe potuto benissimo accontentarsi del secondo posto. E’ anche vero, però, che se un pilota si sente sicuro e forte abbastanza per poter provare a vincere, ci prova sempre, anche se si sta giocando il titolo. In questo caso, Marquez non è il primo a forzare anche se potrebbe accontentarsi di un piazzamento.

La Yamaha ha fatto bene a utilizzare il telaio 2016?

E’ vero, come dice Rossi, che in gara si raccolgono molto più elementi che durante i test, ma la mossa è sembrata azzardata, perché il motore era quello del 2017, così come gli scarichi e le carenature. Inoltre, è difficilissimo adattarsi a una moto differente – seppure conosciuta – in appena 20 minuti di warm-up.

La gomma soffice anteriore, mentre tutti avevano la dura, è stata un limite per Zarco?

No, per il suo stile di guida. E Zarco è stato in testa fino all’ultimo giro.

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato)

Zarco 1’31”576 (4); Marquez 1’31”627 (5); Dovizioso 1’31”777 (3); Lorenzo 1’31”810 (8); Pedrosa 1’31”823 (3); Rins 1’31”856 (9); Rossi 1’31”890 (5); Iannone 1’31”975 (8); Miller 1’31”997 5); Crutchlow 1’32”253 (26); Pirro 1’32”268 (4); Vinales 1’32”269 (20).

Le più tre belle frasi del GP

3) Lorenzo: «Ho visto le segnalazioni, ma rimanendo davanti a Dovizioso l’ho tirato per fargli recuperare qualche decimo al giro. Lo ha detto anche lui».
2) Marquez: «27 cadute? No, 27 e mezzo…».
1) Dovizioso: «Quello che mi riempie più di orgoglio è avere lottato per il mondiale, contro la Honda e Marquez, fino a 4 giri dalla fine. Adesso tutti guardano me e la Ducati in un altro modo».

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