Valentino Rossi, il Ranch è in regola: respinto il ricorso dei vicini

MotoGp

Mara Sangiorgio

Valentino Rossi durante una sessione di allenamento al Ranch (foto da Twitter @ValeYellow46)

Valentino vince la "gara" in tribunale contro i vicini di casa del suo Ranch, che lamentavano la polvere sollevata dalle moto, l’eccessivo rumore, le modalità e le procedure di realizzazione della pista. Il Tar delle Marche ha giudicato i ricorsi "in parte improcedibili, in parte irricevibili e in parte respinti"

Valentino Rossi ha vinto. In attesa che il campionato di MotoGp ricominci, lo ha già fatto in tribunale.  Il Tar delle Marche ha infatti respinto il ricorso presentato dai suoi vicini di casa a Tavullia contro il ranch, la pista di dirt track che Rossi usa oramai dal 2011 per allenarsi pochi giorni al mese con amici e piloti della VR46. Sotto accusa erano modalità e procedure di realizzazione, insieme alle denunce di limitazione di libertà personale per l'eccessivo rumore e la polvere sollevata dalle moto.

In 19 pagine i giudici hanno spiegato che non è stato commesso nessun tipo di illecito per quanto riguarda i permessi di costruzione. L'area dove Valentino e amici si allenano era stata infatti modificata da zona agricola a educativo-scolastica con una variante del piano regolatore già nel 2009, prima che i lavori di realizzazione della pista iniziasserro.

Tutto regolare anche per quanto riguarda le questioni sollevate sul rumore e l'utilizzo dell'impianto: gli orari in cui la pista viene sfruttata, principalmente nel pomeriggio dalle 14.30 alle 19, non coincidono infatti con le ore dedicate al riposo pomeridiano e notturno delle persone. L'ultima possibilità per i ricorrenti è quella di rivolgersi in appello al Consiglio di Stato. Ma per ora la vittoria per Rossi è netta e... poco polverosa.