Settimana di pausa per la MotoGP, che torna in pista in Argentina per il secondo Gran Premio della stagione. Dopo una scivolata in Qatar, Lorenzo è già a caccia della svolta
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Jorge Lorenzo pensava e sperava di arrivare in Argentina in una condizione decisamente migliore. Dodici mesi fa a Termas de Rio Hondo il pilota spagnolo è stato autore di una brutta caduta, uno dei momenti di massima frustrazione per lui che proprio non riusciva a digerire la Ducati. Da quel momento però è iniziato un lento progresso, con tre podi tra cui il secondo posto alla penultima gara in Malesia. Il 2018 sembrava poter iniziare nel migliore dei modi, ma i test in Tailandia hanno riproposto un Lorenzo incostante e decisamente più indietro rispetto a Dovizioso. Anche la scelta di affidarsi ai consigli di Alex Debon, ex pilota, per migliorare le prestazioni si è rivelata sbagliata, tanto che dopo solo una gara la collaborazione è già naufragata. Ma forse è un bene, perché nelle prossime gare Lorenzo è chiamato a ritrovare la giusta direzione e riaffidarsi agli uomini Ducati può ridare stabilità all'interno del suo angolo di box. Il contratto è in scadenza e non è scontato che la Ducati lo rinnovi a prescindere. I tempi sono stretti, a Jerez de la Frontera, da tradizione, si stringono le mani, quindi le prossime due gare potrebbero risultare decisive per tutti i piloti che devono ancora firmare un contratto.