MotoGP, GP Mugello. Valentino Rossi: "Punto a essere competitivo entro la fine della stagione"

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Valentino Rossi intervistato in esclusiva da Guido Meda

"La speranza è di essere competitivi entro fine stagione". È questa l'auspicio di Rossi, come rivela nell'intervista esclusiva a Guido Meda. "La Yamaha deve fare come quella volta dopo Valencia nel 2007, quando ebbi un metting decisivo Masao Furusawa, altrimenti ci mettiamo 5 anni per recuperare"

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Valentino Rossi sogna di vincere il decimo Mondiale, ma non nasconde che per riuscirci in sella alla Yamaha qualcosa deve necessariamente cambiare. È questo uno dei passaggi più interessanti dell’intervista esclusiva di Guido Meda al "Dottore", realizzata al Mugello nella settimana del GP d'Italia.

Di solito si dice che dai casini escono le buone opportunità... Ad esempio pensavo al 2007, che per motivi sportivi vari è stato un anno difficile e ha portato a un 2008 di grande rivincita personale

Il Mondiale 2008 è uno dei Mondiali più belli della mia carriera. Ero più grande e lo metto al pari del 2004 e del 2001 con la 500 perché è stato l’ultimo della 500. Quei tre sono i miei tre preferiti. Il 2007 era stato terribile per molti motivi. A Valencia mi sono rotto la mano in gara, ho provato a correre, ma ero indietro. Dopo la gara c’è stato un meeting con Masao Furusawa, che era il mio uomo di fiducia nella Yamaha. Gli ho detto: ‘Io voglio continuare perché mi trovo benissimo, ma la moto non va e quindi ho bisogno per l’anno prossimo che voi facciate uno sforzo grande’. E lui lo ha fatto , ha cambiato cose rischiando il suo posto, si è concentrato ed è arrivata la moto del 2008 che è stato uno step incredibile. E poi c'era la questione gomme...”.

E lì qualcuno ha detto che eri bollito

Infatti, ma in quel caso da più gusto dimostrare che non è vero.

Ma questa M1 di adesso, da quello che ho capito, è più bella da guidare rispetto a quella dell’anno scorso, ma difficile da mandare avanti. È vero?

La versione del 2018 è una Yamaha più simile alle solite, e a quelle buone, come quella del 2016 e del 2015, hai una sensazione molto simile come entrata di curva… Però l’anno scorso avevamo un problema di bilanciamento dei pesi del telaio, secondo me quest’anno si parla un po’ più di elettronica, dove gli altri hanno fatto uno step chiaro che noi non abbiamo fatto. Io sarei contento di essere competitivo entro la fine della stagione se va tutto bene, ma è uno sforzo grosso, la Yamaha deve fare come aveva fatto quella volta Furusawa dopo Valencia, altrimenti ci mettiamo cinque anni.

Cosa succede di diverso sulla Yamaha rispetto a Honda e Ducati?

È stata fatta questa centralina per cercare di abbassare l’incidenza dell’elettronica, per cercare di avere le moto clienti che vanno simili a quelle ufficiali, nel 2006 ha funzionato perché tanti hanno vinto ed è più bello per il campionato. La Honda e la Ducati non si sono arrese a questa centralina, ci sono entrate dentro da tutte le porte possibili, e sono riusciti a tirare fuori il massimo, invece la Yamaha ha detto ‘ok questa centralina deve essere meno sofisticata e noi la facciamo lavorare come ci hanno detto’. Invece gli altri no, secondo me è questa la differenza.