MotoGP, GP Austria. Valentino Rossi: "Yamaha? Bisogna rischiare, non vivacchiare"

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Valentino Rossi, pilota Yamaha (foto getty)

Valentino, a margine della conferenza del GP d'Austria, fa il punto sul momento della Yamaha, che non vince in MotoGP da 20 gare: "Bisogna capire quanto la Yamaha abbia voglia di vincere, serve della gente che si assuma la responsabilità di prendere delle decisioni perchè altrimenti così vivacchiamo"

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Zeltweg motoristicamente parlando è uno dei posti più strani del mondo. Calato dentro un paesaggio alpino, tra baite e chalet, induce i tuoi occhi a cercare mucche e funivie. Trovi invece una pista che si slega nel bosco di abeti, secondo un layout veloce da paura. L'asfalto risale la montagna e poi ci si butta giù, con staccate fortissime, grandi accelerazioni e curve spigolose. Esattamente quello che serve alla Ducati e un po’ anche alla Honda, l’esatto contrario di ciò che servirebbe alla Yamaha e al suo pilota di punta Valentino. Una punta sola in effetti. Nell’altra metà del box Vinales è separato in casa con il capotecnico Forcada, in Tech3 Zarco e Syahrin faticano ad essere protagonisti, alla M1 mancano trazione e accelerazione quando le gomme cominciano a consumarsi. Il quadro non è dei più entusiasmanti ed è con la solita serenità che Rossi analizza con i giornalisti il caos calmo che lo circonda da un po’ e tiene la Yamaha lontana dalla vittoria da ormai venti gare.

Le parole dei piloti, l’assenza di risultati e alcune azioni che hanno fatto discutere parlano di una Yamaha alle prese con un apparente problema di reattività e strategia. In ottica 2019 - viene allora chiesto a Valentino - credi che sia il caso che in Yamaha si cambi molto a livello di ingegneri, esperti di elettronica, organizzazione del lavoro?

"Io spero vivamente che la situazione migliori già entro quest’anno. La Yamaha ha un modo di lavorare per piccoli passi, quindi non mi aspetto delle novità incredibili alla svelta. Bisogna vedere più che altro quanto la Yamaha ha voglia di vincere, quanto impegno ci vuole mettere per tornare alla vittoria e soprattutto quanti soldi vuole spendere, perchè mi sembra che Honda e Ducati negli ultimi tempi abbiano anche investito di più; come test team, come elettronici, come gente che arriva alle gare. E infatti sono migliori di noi. A me piacerebbe tanto che si impegnassero al cento per cento, perchè secondo me alla Yamaha non manca niente, anche come budget disponibile e come competenza delle persone".

Il modello vincente di Yamaha era quello che aveva in Masao Furusawa il leader tecnico e strategico. Furono gli anni migliori e su Furusawa a Valentino viene chiesto un commento che ha una risposta dal gusto decisamente nostalgico.

"Furusawa - dice Rossi - per me tecnicamente è stato una persona di riferimento che mi ha fatto crescere un sacco. Lui è arrivato e ci ha messo molto del suo. Ha fatto delle mosse aggressive, ha spostato della gente. Io sono stato molto bene anche con Tsuji, però adesso bisogna andare avanti, avere della gente che si assuma la responsabilità di prendere delle decisioni perchè altrimenti così vivacchiamo".

Ipotizzare di vincere qui in Austria, sarebbe quindi come sperare in un miracolo?

"Qui sulla carta secondo me è una delle due o tre piste peggiori dell’anno. Però non dobbiamo buttarci giù. Sulla carta è così, poi magari in gara cambia tutto. L'anno scorso ho fatto un gran fatica, ma due anni fa era andata bene, io e Lorenzo eravamo vicini alle Ducati, anche se non era bastato per il podio. Però non siamo in un momento tecnico indimenticabile. Dobbiaso essere bravi a tenere duro. Siamo secondi nel Mondiale, che è una posizione importante. Con la squadra stiamo facendo bene, ma serve qualche aiuto. A Brno abbiamo lavorato un po’ nei punti giusti, ma non è facile migliorare. Peccato perché la nostra moto è bella da guidare, è precisa, riesco a entrare in curva forte, fa tutto bene. Dobbiamo solo migliorare in accelerazione e poi siamo competitivi".

Allora magari potrebbe essere una buona opportunità il bagnato?

"No, no, anche se credo e spero che sull’acqua siamo messi meglio dell’anno scorso. Era un incubo. Cadevamo troppo facilmente con la Yamaha. Ora meccanicamente la moto è meglio. Però spero tanto nell’asciutto perchè per me sul bagnato i nostri limiti di elettronica rispetto alla Honda e alla Ducati diventano anche peggio. Non posso sperare che l’acqua ci salvi. E nemmeno nel flag to flag, che non è esattamente il mio campo".

Le parole di Rossi in conferenza

Prima di rilasciare queste dichiarazioni, Valentino aveva partecipato alla conferenza stampa di presentazione del GP d'Austria: "E' una pista molto difficile, l'anno scorso è stata una delle gare più difficili per me, dobbiamo cercare di fare tutto al massimo, in tutti i piccoli dettagli, sulla carta non è la miglior pista per noi, soffriremo un po' più del solito. A Brno ho cercato di salire sul podio, ma gli altri sono stati più veloci di me... Lunedì abbiamo lavorato tanto, ma non abbiamo trovato niente di meglio di quello che già abbiamo, quindi non cambierà molto per noi. Per me il nostro problema è molto chiaro, ma è parecchio tempo che lo diciamo, non è semplice... E' importante che la Yamaha lavori, abbiamo bisogno di tempo, ma speriamo di migliorare entro la fine della stagione. Cambiare la moto o la strategia? Se sei bravo riesci a dare il massimo con il tuo assetto, credo di aver lavorato bene con il mio team, abbiamo ottenuto il massimo, quindi non so se sia il caso di provare qualcosa di diverso. Dobbiamo ottenere i risultati continuando a lavorare in questa direzione. La nuova carena è molto diversa dall'esterno. Brno non è la pista migliore per usarla perché è molto larga e veloce, ma se utilizzi quella carena devi portarla avanti per tutta la stagione, quindi continuerò con quella che ho usato finora per il resto della stagione".