Motogp, GP Aragon: Ducati, che numeri! Decisivo il gioco di scie: "Qui è fondamentale"

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Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso (foto @Twitter)

Terza doppietta consecutiva in qualifica per il team di Borgo Panigale, a conferma del super momento di una moto che sembra aver trovato il miglior assetto. Risultati ottenuti anche grazie all'abilità dei due piloti: "Quando si rientra in pista in gruppo è sempre molto complicato..."

GP di Aragon in diretta esclusiva su Sky Sport MotoGP (canale 208). Gli orari delle gare: Moto3 alle 11, Moto2 alle 12:20, MotoGP alle 14, disponibili anche su Sky Sport Uno (canale 201)

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Lorenzo e Dovizioso sono appena sfrecciati sul traguardo sotto la bandiera a scacchi e Davide Tardozzi, Team Manager della Ducati, non nasconde la sua soddisfazione: “Marc ha sempre dimostrato di avere qualcosa di più in questo circuito: per questo fare primo e secondo è straordinario, oltre che inaspettato”. Una qualifica che conferma la tendenza delle ultime gara: la Ducati è un osso duro con cui doversela vedere su qualsiasi pista, giunta ormai alla terza doppietta consecutiva firmata dai soliti Lorenzo e Dovizioso. Il segreto di questo super momento infatti sono soprattutto loro: il pilota spagnolo conferma la tradizione che vuole uno dei tanti padroni di casa in pole position. Per la casa di Borgo Panigale è la seconda ad Aragon, a otto anni di distanza dalla prima conquistata da Stoner nel 2010. Numeri che fanno sorridere anche Lorenzo, alla 43^ pole in top-class e alla 124^ prima fila in carriera (la 7^ soltanto quest’anno). “È stata una battaglia, ero preoccupato perché avevo 4-5 piloti davanti che potevano creare problemi nel mio ultimo tentativo. Per fortuna loro hanno spinto e io rallentando ho potuto liberare un po’ di spazio davanti a me: la gomma non era al 100% perché eravamo al terzo giro, ma abbiamo avuto giusto quel pizzico in più degli altri che è bastato per chiudere in pole”.

Dovizioso e il sorpasso su Bautista: "Sono riuscito a trovare il buco buono"

Quattordici millesimi dietro Lorenzo c'è Dovizioso, che si prende un secondo posto a suo modo da record: mai un pilota italiano era riuscito a qualificarsi così avanti ad Aragon in MotoGP. Per lui è la 31^ prima fila in carriera in top-class, la quinta in questa stagione. “Si poteva fare addirittura meglio e questo è uno dei motivi che mi rendono felice: soprattutto nelle Libere 4, abbiamo fatto un altro piccolo step e come passo gara siamo molto veloci. Poi bisognerà arrivare al termine di 23 giri in buone condizioni e questo lo scopriremo solo a fine gara. Siamo veloci e questo ti porta ad avere delle ottime sensazioni”. Marquez invece ha sfruttato male l’ultimo tentativo, rimanendo imbottigliato quando è rientrato in pista e non riuscendo a completare il suo secondo assalto alla pole: “Purtroppo quando entri tutti insieme è un disastro – sottolinea Dovizioso – non c’è nessuno che vuole stare davanti, anche perché sono pochi i piloti che possono tirare tutti gli altri. Se quelli in testa rallentano, lo fanno tutti. Era molto complicato e io sono riuscito a trovare un buco buono: purtroppo Alvaro [Bautista, ndr] non ha fatto un giro competitivo e io gli sono passato avanti giusto in tempo”.

La conferma di Marquez: "In questo circuito la scia è molto importante"

Ai piedi del podio resta dunque Marc Marquez; il padrone di casa che dovrà vedersela ancora con le Ducati. Il campione del mondo in carica - una volta in mezzo al traffico - ha cercato di sfruttare la situazione, senza riuscire a tenere il passo di Dovizioso: “In questo circuito la scia fa tanto, anche in MotoGP. Specialmente se prendi la scia di una Ducati, anche perché loro nel rettilineo vanno più forte di tutti. Ho provato a trovare la strategia migliore, peccato che ho sbagliato io alla staccata della curva 12. Avevo Vinales all’esterno che un po’ mi ha distratto e non sono stato preciso in quel punto: sono andato lungo e ho perso l’ultima chance. Ho fatto comunque un bel giro e il passo gara sembra buono, proprio come le Ducati. Come sempre successo in queste ultime sfide. Loro sono molto forti, ma questo è uno stimolo: vuol dire che per la prossima stagione dobbiamo lavorare molto di più”.