Anche con un successo e contemporaneo ritiro di Dovizioso, Marquez andrebbe a +99 in classifica e non potrebbe vincere il titolo in Thailandia. Più probabile la celebrazione in Giappone, ma il ducatista ha le carte per annullare anche il secondo match point
Il Motomondiale fa tappa per la prima volta in Thailandia questo fine settimana: la nazione asiatica è il 29esimo paese ad ospitare un gran premio della classe regina, anche se a Buriram si corre già da 4 anni nel mondiale Superbike.
Quest’inverno nelle 3 sessioni di test furono le 3 Honda di Crutchlow, Marquez e Pedrosa le moto più veloci, ma le condizioni meteo che la MotoGP troverà questo fine settimana saranno parecchio diverse. Marquez è stato lo stacanovista delle prove pre campionato, inanellando ben 279 giri nei tre giorni, per un totale paragonabile a oltre 10 gran premi.
Honda e Ducati sono le logiche favorite per il podio di Buriram, che hanno monopolizzato nelle ultime 4 gare ad eccezione del terzo posto di Iannone proprio ad Aragon. Il dominio è totale: in tutta la stagione Yamaha e Suzuki hanno messo insieme solo 5 secondi posti (4 tra Zarco, Vinales e Rossi più uno per Rins) e nessuna vittoria.
Marquez non potrà comunque diventare campione già in Thailandia: anche con una vittoria e contemporaneo ritiro di Dovizioso, i punti di vantaggio sarebbero 99 con quattro gare da correre. Più probabile la celebrazione a Motegi. In casa Honda il Cabroncito conquistò l’alloro MotoGP già nel 2014 e 2016, ma DoviPower ha le carte in regola per annullare anche il secondo match point: non deve perdere più di 3 punti dal rivale nelle prossime 2 gare, e con questa Ducati le possibilità ci sono tutte.