Superbike. La Ducati V4R è una MotoGP umanizzata

MotoGp

Max Temporali

Piega & Spiega. La nuova Panigale V4R ha spostato su un altro livello la competizione in Superbike. Ecco perchè

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Ho avuto la fortuna di provare tutte le Superbike e lo scorso anno sono salito anche sulla Ducati Panigale V4 S stradale. Con lei ho compiuto alcuni giri sui circuiti di Assen, Imola, Misano, Portimao e Magny Cours. Alla fine di ogni sessione ripetevo la stessa cosa: è una moto “pronto corsa”. Un motore così progressivo e potente non l’avevo mai guidato. Tanto che rimasi sorpreso quando, nello stesso giorno, salii sulla Yamaha di Van Der Mark, che sembrava addirittura meno piena ai regimi medio bassi. Anche la Kawasaki di Razgatlioglu, che aveva già il motore uguale a quello degli ufficiali Rea e Sykes, non era più prepotente di quel V4 Ducati originale… E posso garantirvi che queste Superbike sono tutte moto eccezionali, veloci e ben preparate. Dobbiamo solo sforzarci a riconoscere che la nuova Panigale ha cambiato la storia delle ipersportive. Non mi ha sorpreso, dunque, vedere Rea sverniciato da Bautista su quel dritto nemmeno troppo lungo di Phillip Island. La penultima Ninja 1000 stradale l’avevo guidata a Sepang dove il motore conta. Ebbene: due mondi diversi, non c’era proprio confronto, la verdona mi sembrava un “carrozzone” lungo, lento e pesante, seppur Kawa abbia un’ottima moto che è 4 volte campione del mondo dal 2015. Oggi, paragonata all’italiana è vecchia, sia di concezione che nella guida.

L’unico motore SBK di derivazione MotoGP ad avermi entusiasmato nel suo comportamento, è stato il V4 Aprilia, già capace di girare abbondantemente sopra i 15.000 giri. Non corre più, ma andava forte, e nel 2012 con Biaggi sfiorò i 325 km/h in Australia, contro i 315/317 spuntati da Bautista. Certo, c’era anche un regolamento diverso. Di fatto oggi ci troviamo di fronte a una Ducati che ha voluto investire su una mille sportiva di nuova concezione, rispettando alla lettera un regolamento Superbike uguale per tutti e che le consente di girare fino a 16.350 giri. A livello di prestazioni resta ad ogni modo lontana dalla sorella MotoGP, che a Phillip Island continua ad essere 20-25 km/h più veloce della Panigale R; piuttosto sono la guida e la messa a punto ad essere più sofisticate e raffinate. Non a caso il Team Aruba ha preso, oltre al pilota, anche un capotecnico di provenienza MotoGP: quel Giulio Nava che ha una valanga di esperienza e che ricordo dai tempi in Honda con Stoner. Un mondiale scontato? Affatto: è solo iniziato, e Rea è il campione da battere.