Nel nome di Angel: Jerez raccontata da Pablo Nieto

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Mario Lorenzo Passiatore

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E’ il tracciato che porta il nome del padre del Team Manager dello Sky VR46 e in questo weekend si correrà il quarto GP della stagione 2019. Pablo, qui conserva ricordi indelebili: “Ho fatto la pole nel 2002 e nel 2003, per me è la tappa più importante del Mondiale”

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Il circuito di Jerez de la Frontera è intitolato alla memoria di Angel Nieto, storico motociclista vincitore di 13 titoli iridati con 90 vittorie e 139 podi, scomparso nel 2017, vittima di un incidente stradale a Ibiza. Un tracciato a cui, per innumerevoli ragioni affettive, è molto legato Pablo Nieto, figlio di Angel e attuale Team Manager Sky Racing Team VR46. “Per me è la tappa più importante del Mondiale ed è anche la pista che conosciamo meglio - spiega Nieto - dove abbiamo girato di più. Qui, ho fatto la pole per due anni di fila, sia nel 2002 che nel 2003, con Aspar in 125”. La storia si mischia con i ricordi, quelli di Pablo che raccontano stralci di vita passata strettamente correlati ad Angel: “Nel 1986 la curva 9 fu già dedicata a mio padre, è la più importante di tutto il circuito”. Il cambio di denominazione è avvenuto il 3 maggio 2018 e per l’occasione è stata presentata una statua in onore del 12+1 volte campione del Mondo, come spesso amava autodefinirsi.
Angel Nieto (padre di Pablo) non ha mai corso a Jerez durante la sua carriera, il circuito fu inaugurato nel 1985 e due anni dopo ha ospitato il primo Gran Premio di Motociclismo di Spagna. Prima di quella data, il GP che si svolge dal 1950, si correva sul circuito di Montjuic a Barcellona e poi sul tracciato di Jarama a San Sebastian de los Reyes, nelle vicinanze di Madrid.

E’ una tappa importante anche per lo Sky Racing Team VR46, proprio in Andalusia infatti è arrivata la seconda vittoria della storia, ad opera di Romano Fenati nel 2014. Il pilota ascolano bissò il successo del GP di Argentina, era la prima stagione dello Sky VR46 in Moto3. Ogni anno è sede dei test pre-season e i quattro piloti del Team conoscono molto bene pregi, difetti e criticità del layout andaluso. La pista è lunga 4,4 km, con 5 curve a destra 8 a sinistra: secondo Nieto è la più bella del calendario, perché piace ai piloti ed è caratterizzata da un clima e un tifo speciale. Oltre che da un ricordo unico, sempre nel nome del padre.

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