MotoGP, GP Spagna. Marquez domina, ma per l'Italia non è un weekend da buttare

MotoGp

Rosario Triolo

Non è un weekend completamente da dimenticare, quello spagnolo, per l'Italia: facciamo il punto in vista di Le Mans analizzando la situazione di fronte all'atto di forza di Marquez

TEST JEREZ: QUARTARARO E' IL PIU' VELOCE, 3° MORBIDELLI

JEREZ, VITTORIA DI MARQUEZ

CLASSIFICA - CALENDARIO

Guardi il podio MotoGP di Jerez e vedi tre piloti spagnoli: Marquez, Rins e Vinales, un campione, un talento e un misto di tutti e due che cerca di ritrovare la sua identità. La prima reazione, se sei italiano, può essere di sconforto. Perché il tuo campione, Rossi, ha fatto sesto, il tuo talento Morbidelli in coda a Marquez è durato solo un pugno di giri e Dovizioso, la speranza più concreta, forse, di titolo, non è sul podio. Ma non è esattamente così. Certo, Jerez molte volte è un esame veritiero. La pista più completa del Mondiale per caratteristiche può darti dei riferimenti per tutta la stagione. Ma ci sono dei motivi per non buttarsi giù e prendere del buono.

Tre italiani all'inseguimento di Marc

Rossi non si è mai avvicinato al podio, ok. Però la verità è che la qualifica ha compromesso la gara e che la sua Yamaha avrebbe fatto di più, come nel finale in rimonta, senza l’esclusione dal Q2. Morbidelli, poi, è solo al primo anno con la M1, e quindi lo sbaglio di dar tutto subito è solo un momento di crescita. Prendiamo il buono, e la sua straordinaria prima fila del sabato. Dovizioso, invece, è un maestro della gestione gara, e va meglio quando la gomma va gestita piuttosto che quando si ha il via libera a spingere a tutta dal via al traguardo. Peraltro il Dovi ha ridotto i danni su due piste che per lui non sono il top, Jerez e Austin.

Cosa aspettarsi dal GP in Francia

Quindi cosa succederà a Le Mans? Marquez fa paura, ma è ancora molto vicino. Ha dato una dimostrazione di forza, certo. Bisogna aspettare prima di immaginare destini segnati. Perché il nostro campione sa dare alla sua moto quello che alla moto manca ancora, il nostro talento è vicino a illuminarsi tanto quanto quello spagnolo e il nostro punto di riferimento nella lotta al Mondiale ha l'intelligenza tattica e la lucidità per incrociare e sorpassare in classifica come all'ultima curva del Qatar.