Il lavoro del team al servizio dei piloti. Di chi ci mette la testa e le mani per garantire la miglior resa possibile durante le gare. Dialogo, studio e analisi degli uomini Sky VR46 dietro le quinte
Il weekend di gara è un laboratorio in continua evoluzione, fatto di confronti all’interno del Team, che possono indirizzare una sessione piuttosto che un’altra. A partire dal venerdì, si lavora per far esprimere al meglio il pilota, il quale trasferisce le sue sensazioni al capotecnico. Con l’ausilio fondamentale del telemetrista, si monitorano i dati della moto che vengono scaricati all’interno di un server. E’ un processo di comunicazione e di analisi che consente al pilota di valutare in pista e poi al box, il feeling con la moto.
“Cerchiamo di prendere nel minor tempo possibile un buon ritmo”, sono le parole di Marco Urani (capotecnico di Vietti) durante le Free Practice di Le Mans. Dunque, centrare il problema trovando la strada più breve per la risoluzione, è il lavoro di chi sta dietro le quinte e supporta in tutto e per tutto le performance del pilota.
Donatello Giovanotti (capotecnico di Marini), nell’ultimo weekend manifestava qualche disappunto per la mancanza di aderenza. Poco grip, si torna a studiare, a caccia del miglior setup possibile, per fare un altro step nelle altre sessioni. L’incognita meteo, le condizioni della pista, la scelta delle gomme, la strategia e il tempismo: già, fare tutto sempre con un occhio al cronometro. E’ il lavoro “oscuro” di Team Manager, tecnici e meccanici. Insomma di chi ci mette la testa, le mani, l'impegno costante su ciò che poi vedremo realmente in pista.
Dal box è tutto un altro GP, bisogna aver mente fredda ed essere lucidi nei momenti opportuni per fare delle scelte. L'obiettivo non cambia: mettere nelle miglior condizioni possibili chi andrà in prima linea. Per le emozioni ci sarà sempre tempo, magari all'imbrunire e a motori spenti.
