MotoGP, GP Assen: Ducati contro la tradizione negativa

MotoGp

Guido Sassi

Sulla pista dove Rossi ha vinto 8 volte in MotoGP la Honda ha portato 6 diversi piloti al successo, la Rossa di Borgo Panigale conta una sola vittoria con Stoner e - negli anni recenti - 3 soli podi in condizioni di pista bagnata

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Se Assen è la pista talismano di Valentino Rossi, che al TT ha vinto 8 volte in MotoGP e 10 in totale, Ducati ha una tradizione decisamente negativa, con un solo successo targato Stoner e alcuni podi conquistati però solo su pista bagnata. Nel 2014 Dovizioso portò a casa un bel secondo posto alle spalle di Marquez, nel 2017 fu Petrucci a concludere di poco dietro al vincitore (anche in quell’occasione si trattò di Vale). Redding aggiunse alla bacheca il terzo posto del 2016, giunto al termine di una gara rocambolesca, con tanti ritiri eccellenti sotto il diluvio.

I numeri di Yamaha e Honda

Yamaha quindi si è affidata in questi anni principalmente al Dottore, ma ha anche portato a casa vittorie con Lorenzo e Spies, mentre Honda ha ottenuto successi con ben 6 piloti diversi: lo stesso Rossi, Gibernau, Hayden, Pedrosa, Miller e Marquez, l'unico che si è ripetuto in due occasioni distinte.

Il pericolo Rins

Per la Rossa di Borgo Panigale il layout della pista non è amico: il tracciato - composto di curve sinuose e senza rettilinei dove sprigionare la potenza del Desmo in violente accelerazioni - rimane un enigma da risolvere, anche se negli ultimi anni il gap dagli avversari si è sensibilmente ridotto pure su pista asciutta. Dovizioso dovrà fare gli straordinari, e tenere d'occhio anche Alex Rins. Se la Suzuki al pari e più di Ducati non vanta infatti una gran tradizione al Dutch TT - con un solo podio nell'era MotoGP - il numero 42 proprio nel 2018 ha centrato un bel secondo posto a fine gara, mostrando che la moto di Hamamatsu ha fatto grandi passi in avanti. Rins paga soli due punti di distacco su Dovizioso nel Mondiale, e l'occasione per diventare l'inseguitore numero uno di Marquez in campionato è ghiotta. Dovrà fare i conti però con tanti avversari: l'anno scorso fu gara di gruppo per i primi 7-8 piloti, con i primi 5 al traguardo compressi in 3 secondi.