Rea passa in testa al campionato mentre Bautista "affonda" nel bagnato; Kawasaki la moto da battere, grandi risultati per Sykes e Baz. Weekend a due facce per i colori italiani, con l’exploit di Delbianco e le difficoltà di Melandri e Rinaldi. Tracciamo il bilancio dell’ottavo round del mondiale Superbike
Alla vigilia dell'ottavo appuntamento della stagione era opinione comune che Donington potesse essere una pista favorevole a Jonathan Rea. Probabilmente, però, nessuno si sarebbe aspettato un simile terremoto in classifica, tanto ampio da consegnare al nordirlandese la testa del campionato con 24 punti su Alvaro Bautista, partendo da sedici di ritardo. Rea ha fatto tutto al meglio, vincendo tutte le gare disponibili; al contrario Bautista si è difeso e nemmeno male, con il quarto posto della Superpole Race e il podio di Gara 2, ma la caduta del sabato sul bagnato pesa come un macigno sulla situazione di classifica.
Tuttavia, Kawasaki non ha vissuto solo sulle spalle di Rea: sono arrivati due podi a testa per Leon Haslam e Toprak Razgatlioglu, Leandro Mercado è stato rapidissimo con l'acqua, Jordi Torres si è fatto vedere nelle prime posizioni soprattutto al venerdì, salvo rientrare un po' nei ranghi nel resto del weekend. In generale, il round di Donington ha regalato diverse sorprese positive, specialmente tra quei piloti che avevano qualcosa da dimostrare.
UP
Tom Sykes
La rivelazione del fine settimana. Coglie la settima pole position sulla pista di casa e con il secondo posto di sabato sale a quindici podi, ma la vera notizia è che probabilmente sarebbero dovuti essere diciassette. Quel secondo posto sfumato in Superpole Race non solo gli ha tolto un gran risultato dalle mani, ma ha anche compromesso le sue chance per Gara 2, chiusa al settimo posto. Sykes dimostra di amare particolarmente Donington, ma soprattutto conferma l’ottimo lavoro di sviluppo fatto da BMW.
Loris Baz
Veloce già dal venerdì, sfrutta le sue doti di sensibilità sul bagnato in Gara 1 e replica il quarto posto di Misano. Forse, però, il quinto e il sesto posto delle due gare di domenica hanno ancora più valore, perché ottenuti sull'asciutto e con tutti gli avversari al massimo della forma (escludendo Michael Van Der Mark, stoico a correre dopo meno di due settimane dall'operazione al polso destro). Rispetto a Jerez e Misano, il francese fa dei grandi passi in avanti, complice anche un buon feeling col tracciato.
Alessandro Delbianco
Il suo salvataggio in Gara 1 ha fatto il giro del web e probabilmente ce lo ricorderemo per molto tempo. Sul bagnato va fortissimo, tanto da stampare il quarto tempo nelle libere e concludere la gara in una nona posizione che, senza due errori, sarebbe potuta essere anche qualcosa di meglio. Torna sul fondo della classifica con pista asciutta, ma non senza lottare, specialmente in Gara 2. Alla luce di una Honda poco competitiva non solo rispetto alle concorrenti, ma anche alle gemelle ufficiali, Alessandro fa il possibile e si mette in evidenza quando le condizioni glielo consentono.
DOWN
Alex Lowes
Il suo weekend non è negativo in senso assoluto, alla luce di un quinto, un sesto e un quarto posto come risultati, ma i tempi mostrati al venerdì nella seconda sessione di prove libere potevano far presagire qualcosa di più. Da non dimenticare anche le due cadute nella FP1 e in Superpole, con quest'ultima che contribuisce a relegarlo in terza fila sullo schieramento, "rallentando" soprattutto la sua Gara 1 viste le ottime doti di Lowes sul bagnato.
Yamaha GRT
La formazione capitanata da Filippo Conti vive un weekend difficile. Marco Melandri chiude ultimo sul bagnato e decimo nelle due gare di domenica, Sandro Cortese non va oltre un tredicesimo posto in Gara 2 ed è vittima incolpevole della carambola in Superpole Race, dove ben cinque piloti sono caduti contemporaneamente sull'olio lasciato dalla moto di Peter Hickman; la sua R1, demolita specialmente nella parte anteriore, è stata rimessa in sesto dal team per il pomeriggio. In generale, un fine settimana da cancellare in fretta.
Michael Ruben Rinaldi
Premesso che il tracciato di Donington è molto ostico e che tutte le Ducati qui hanno sofferto enormemente, il pilota del team Barni vive in Inghilterra uno dei weekend più complicati della stagione. Due dodicesimi posti (a cui si aggiunge la sfortunata caduta in Superpole Race) sono un bottino magro non tanto in generale, ma perché comparati alle ottime prestazioni di Jerez e Misano. Adesso arriva Laguna Seca, pista sulla quale Rinaldi non ha mai corso e che quindi potrebbe riservare ulteriori grattacapi.