Moto3, Vietti: pilota "vintage" tutto pista e adrenalina

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Mario Lorenzo Passiatore

Celestino Vietti Ramus (Spielberg, 2019)
Celes

Spielberg, il podio mancato e l’abbraccio con Vale. Emozioni e obiettivi del rookie di Ciriè , che confessa: “Non amo mettere la mia vita privata sui social. I capelli non li taglio dall’inizio del Mondiale, lo farò solo a fine campionato”

Vietti: "Mi aspettava Valentino, non lo dimenticherò mai"

“Te lo meritavi Cele, te lo meritavi”, sono state queste le prime parole di Pablo Nieto a Vietti che, finita la gara del GP d'Austria, scuoteva ripetutamente il capo. Beffato al fotofinish, mentre attaccava la seconda posizione di Arbolino, ha inserito erroneamente il limitatore, chiudendo quarto. Spielberg è stato emozionante per lui e per chi lo ha guardato su quella pista, fin lì sconosciuta. Le lacrime sotto il casco dopo la volata finale al "Red Bull Ring" raccontano tutta l'amarezza per come si è conclusa al traguardo. Ad aspettarlo fuori dal box Valentino Rossi che si è complimentato con il pilota piemontese, un attestato di stima che conta moltissimo. Spielberg resta comunque la sintesi del miglior Rookie della Moto3: otto volte a punti su undici gare, due podi (Jerez e al Montmeló). Un pilota "vintage", un giovane che ama lavorare in silenzio, specchiarsi (quasi) mai sui social e restare concentrato solo sugli affari di pista.

Lacrime e passione, è la storia dell'ultimo GP d'Austria. Hai attaccato la seconda posizione e ti sei ritrovato quarto. Un podio in meno e tanta esperienza in più.

"E’ stato un weekend dove siamo stati molto veloci, peccato per l’errore alla fine. Si poteva evitare, quello sicuramente, però ci servirà da lezione per non ripetere certe cose e per migliorarci sempre".

Il venerdì di Spielberg l'hai definito "il migliore di sempre". Qual è stato invece il weekend migliore di Celestino?

"Nonostante non abbia centrato il podio, credo che il miglior weekend resti quello di Spielberg, perché nel complesso siamo andati sempre forti in ogni sessione. Insieme, ovviamente, a Jerez dove abbiamo fatto un’altra grande gara".

Durante le qualifiche vediamo tanti piloti aspettarsi per fare il tempo. Tu sei uno dei pochi che gira da solo. È una strategia del Team o un'idea tutta tua?

"E’ una decisione che ho preso con il Team, spesso mi serve per conoscere bene le piste nuove e prendere il mio ritmo. Poi preferiamo non incorrere in sanzioni, abbiamo visto ultimamente che tanti piloti sono stati penalizzati. Insomma, meglio partire un filo più indietro ed evitare rischi inutili".

Sei il best rookie della Moto3. Ti aspettavi di arrivare a metà stagione così? E soprattutto, quali erano le tue aspettative a inizio Mondiale?

"Il mio obiettivo a inizio campionato era quello di diventare “Rookie of the Year”. Certamente non mi aspettavo a questo punto della stagione di essere così avanti. Dobbiamo continuare su questa strada perché, da qui in poi, molti piloti si miglioreranno e noi dobbiamo tenere il nostro passo fino alla fine".

Ti hanno definito un pilota anni '80. Tanta pista e poco social. Ti ritrovi o è solo una percezione che si ha all'esterno?

"Non amo mettere la mia vita privata sui social. Non sono un tipo da stories, le faccio ogni tanto, così come faccio i post ogni tanto. Sono fatto così, mi piace concentrarmi sulle cose importanti della vita. Per cui, sì, un po’ mi rivedo nella descrizione di pilota d’altri tempi".

Dopo la sosta estiva ti sei presentato con un nuovo look: capelli lunghi e folti. C'è in atto una scommessa o è una scelta personale?

"In realtà è una mia decisione. Non li taglio dall’inizio del Mondiale e vorrei farlo solo alla fine del campionato. Qualcuno mi ha consigliato di sfoltirli, in effetti con il casco sono un po’ ingombranti. Per ora mi piacciono così, più avanti vedremo".