Reduce dal quinto posto di Aragon, negli ultimi 4 GP della stagione Fabio Quartararo punta a confermare quanto di buono ha fatto vedere fin qui. A Sky, il pilota del team Yamaha Petronas non si nasconde: "Voglio diventare campione del mondo". E svela un piccolo sogno: "Correre con Rossi? Sarebbe fantastico, era il mio idolo"
MARQUEZ, DOMINIO ETERNO...FINCHE' DURA - LE STATISTICHE DI MM93
Da rookie dell'anno a primo antagonista di Marc Marquez, per Fabio Quartararo il passo è stato breve. Il pilota della Yamaha Petronas ha impressionato tutti, al primo anno in MotoGP, e punta a confermarsi negli ultimi 4 GP della stagione. Partendo da Buriram, dove il suo avversario della Honda potrebbe conquistare il quarto titolo Mondiale consecutivo. Il francese, reduce dal quinto posto di Aragon, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sky intervistato da Antonio Boselli.
Tu sei stato un po' una rivelazione di quest'anno, tanto che molti ti vedono come primo avversario di Marquez
"Sì, non mi aspettavo di arrivare fino a questo punto. Col team abbamo fatto un buon lavoro, stiamo andando più veloci di quanto avremmo mai pensato. Tra il 2016 e il 2017 ho vissuto alcune difficoltà. Quando poi sono migliorato, e ho ottenuto una prima vittoria, tutto questo è andato via".
Ricordi la telefonata con cui ti hanno detto che saresti salito in MotoGP?
"Eravamo ad Assen, e il mio capotecnico me lo ha comunicato. Mi ha chiesto: "Vuoi andare in MotoGP?" Io non ho esitato. E al Sachsenring abbiamo trovato l'accordo. Fino a quando non sono salito sulla moto però non ho realizzato. Mi sembrava un sogno. Realmente dopo Valencia me ne sono reso conto".
Sai cosa vuol dire la parola 'predestinato'? Tu hai vinto due mondiali nel CEV, ti senti un po' il Leclerc della Formula 1?
"L'obiettivo è battere Marquez. Nel futuro voglio essere campione de Mondo, e per questo servirà batterlo. A Misano ci sono andato vicino, perché era un circuito fatto apposta per noi. Arriverà un circuito in cui starò ancora meglio, e punterò nuovamente ala vittoria. Più che a Leclerc ho pensato a Di Giannantonio, che era stato superato all'ultimo da Fernandez".
L'anno prossimo probabilmente avrai una moto ufficiale. Avrai quindi più pressione?
"Per me essere in MotoGP è già un sogno. Non c'è pressione, correre in pista è un sogno".
La sensazione è che tu sia, adesso ma anche in prospettiva, un pilota ‘pop’, popolare. Come lo è stato Valentino Rossi, che ha cambiato lo sport. Ti senti da questo punto di vista un po' pop? C’è tanta attenzione, piaci alla gente.
"Quest'anno ho sentito molto di più il supporto dei fans, soprattutto dei bambini. Spero di essere un esempio per loro, da piccolo Valentino era il mio esempio. So di non essere ancora a questi livelli, ma spero un giorno di poter diventare per i bambini un esempio per il lavoro e per questo sport”.
L'anno prossimo sarai sicuramente in Petronas, hai ancora un anno di contratto. So già che altre case ti stanno cercando, me lo hanno detto per certo. Parlo di Honda e Ducati. Se ti parlassi nel 2021 di una coppia Rossi-Quartararo insieme nella Yamaha ufficiale, cosa ne penseresti?
"Non lo so, ma da quando avevo 4-5 anni Valentino è il mio idolo. Quando ero in Moto2 lo stesso, speravo un giorno di guidare con lui, e adesso lo sto facendo. Sto pensando più al 2020 che al 2021, ma ne sarei orgoglioso. Mi piacerebbe molto correre con lui".
Se tu potessi scegliere ti piacerebbe continuare con la Yamaha? Qualora ti offrissero la possibilità di correre in Honda o Ducati a parità di condizioni cosa sceglieresti?
"Difficile rispondere. Ora voglio essere concentrato sulla fine di quest'anno e sul 2020. Anni fa ho pensato troppo presto al futuro e non è andata bene".
Quando eri più giovane forse c'erano troppe aspettative su di te?
"Nel 2015 mi paragonarono a Marquez, e sono andato in difficoltà. Da lì ho imparato, non voglio commettere gli stessi errori, non voglio pensare ad altro se non al presente".
Il tuo capotecnico ha detto che ha visto solo due persone 'lavorare con il gas': te e Marquez. Particolare, vero?
"Ho sempre guidato così. Anche a Buriram sarà importante guidare col gas. Vero che guardarndo guidare Marc, sembra sia unico. Penso sia un bene guidare come lui, perché è molto forte. A me piace essere molto sulla moto".