Supersport 600, Caricasulo e il sogno dell'Italia dopo oltre vent'anni dall'ultimo titolo

MotoGp

Max Temporali

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Ancora due weekend al termine della stagione, in Argentina e Qatar. L’Italia, con Caricasulo, può ritornare a conquistare un successo nel Supersport che manca da oltre vent'anni. Nel finale di stagione sarà tutta una questione di testa

SUPERBIKE, NONO SUCCESSO DI BAUTISTA

LO SPECIALE SUPERBIKE

E’ dai tempi di Paolo Casoli e Fabrizio Pirovano che non vinciamo un titolo in Supersport.  Sono passati oltre vent’anni, allora si chiamava Supersport World Series, e soltanto dal ’99 la FIM le riconobbe il titolo internazionale. Ho il ricordo di gare pazzesche, capitavano delle qualifiche con 36 piloti in meno di 2 secondi e a rimanere fuori dalla griglia non erano brocchi, ma gente veloce. Il primo titolo del ’97 fu vinto per un solo punto da “Gasolio” davanti a Guareschi, portando al trionfo la Ducati 748. L’agonismo era elevatissimo, si cadeva di più, alcuni piloti persero purtroppo la vita, ma chi ha vissuto quei tempi ha provato le emozioni della miglior Supersport. Oggi la griglia di partenza è più corta e sono aumentate, triplicando, le differenze sul giro tra il primo e l’ultimo. Eppure la 600 di quest’anno è una delle più spettacolari degli ultimi dieci anni, con quei due “mostri gialli” là davanti che ricordano le botte da orbi di una volta. E’ un finale di stagione tra i più agguerriti di tutto il panorama motociclistico. Da una parte Federico Caricasulo, classe ’96, al quarto anno in 600; dall’altra Randy Krummenacher, del ’90, con grande esperienza e velocità. Fanno parte entrambi della stessa squadra, il Team Bardahl Evan Bros, e li separano solo 10 punti in classifica, a due gare dalla fine, con l’italiano che insegue. Durante l’anno hanno alzato l’asticella in un confronto serratissimo, culminato a suon di spallate nella gara di casa a Misano e approdato a Magny Cours con una battaglia di nervi che hanno ceduto: prima la caduta dello svizzero, mentre recuperava posizioni in avvio di gara, poi la scivolata del pilota italiano, quando comandava la corsa e avrebbe potuto guadagnare la testa del campionato… Reset: tutto da rifare. Rimangono Argentina e Qatar. L’Italia, con Caricasulo, può ritornare in vetta al motociclismo. E adesso forza: sarà tutta una questione di testa.