Il neo campione del mondo infila la terza perla consecutiva nella sua collana di successi stagionali: "Questo successo è per Munandar e per mia nonna". Peccato per Vietti: in testa allìinizio dell’ultimo giro, il pilota dello Sky Racing Team VR46 deve cedere prima al toscano e perde poi anche la volata per il podio, classificandosi quinto
Nella giornata che si apre nel ricordo di Afridza Munandar - il giovane pilota dell'Asia Talent Cup morto in un incidente nella gara del sabato- è la Moto3 come di consueto a inaugurare il programma domenicale. La vittoria va a Lorenzo Dalla Porta, sereno nel gestire l'ennesima gran premio di vertice, con Vietti deluso da un quinto posto che poteva essere molto di più al netto di un ultimo giro sfortunato.
Marcos Ramirez parte dalla pole, ma è Suzuki il più veloce allo spegnimento dei semafori. La gara del giapponese del Sic58 Squadra Corse promette molto bene, ma la fuga non riesce a Tatsuki che anzi deve accodarsi a un Rodrigo molto veloce e come sempre aggressivo.
Proprio il pilota di Gresini mette fine ai sogni di entrambi a 13 giri dal termine, quando perde il controllo della propria Honda e va a terra con Suzuki in scia. Il numero 24 non può evitarlo, così come Alonso Lopez: lo spagnolo finisce con la propria moto su quella di Tatsuki, che diventa un involontario trampolino. C'è solo da ringraziare la fortuna per lo scampato pericolo, con i tre piloti a terra in piena traiettoria e il gruppone che sopraggiungeva.
Pochi giri più tardi anche Migno e Toba si ritirano per un incidente, mentre davanti la gara viene fatta da due italiani e uno spagnolo. Dalla Porta e Vietti si scambiano la posizione di testa, con Arenas sornione in terza posizione. Al terzetto da podio virtuale si aggiungono Masia e Sergio Garcia, ma il gruppo con Arbolino, McPhee e Canet non è lontano.
A 6 giri dal termine dalla Porta riesce a prendere mezzo secondo di margine sugli inseguitori e può spingere senza curarsi di chiudere le traiettorie. Celestino però non ne vuole sapere di mollare e l’impressione è che in frenata la Ktm del pilota Sky Racing Team Vr46 sia messa meglio, mentre in accelerazione è la Honda del team Leopard ad avere più spunto.
Solo due giri più tardi la fuga è definitivamente abortita e anzi Vietti riesce a rimettere il proprio cupolino davanti a tutti. Anche Arenas rompe gli indugi e in un paio di occasioni si porta in prima o seconda posizione, mentre da dietro è tornato nel gruppo Canet, che ha girato su tempi anche di un secondo inferiori ai primi tre.
L'ultimo giro inizia con dalla Porta in testa, Vietti secondo e Arenas terzo davanti a Masia. Alla prima curva Celestino passa in prima posizione, Dalla Porta risponde ma poi deve cedere al nuovo affondo del 13 dello Sky Racing Team VR46. Il neo campione del mondo non demorde: in rettilineo prima della 9 infila Vietti, poi frena forte – forse anche un pelo in anticipo- e prende la traiettoria migliore. Per Celestino non c'è molto spazio e deve cedere pure ad Arenas. I due si toccano e perdono quel che basta in termini di metri per concedere la fuga decisiva a Lorenzo.
Dalla Porta celebra al meglio il titolo di campione del mondo con la terza vittoria consecutiva, mentre Arenas va a terra all’ultima curva. Nella volata per il podio la spuntano Sergio Garcia e Jaume Masia, mentre Vietti si deve accontentare del quinto posto. Il pilota Leopard è lucido nell'analisi di gara: "All’inizio ho faticato per via della hard al posteriore, ma poi sono riuscito a trovare ritmo. Vietti aveva più percorrenza ma la moto andava bene e sono riuscito a sfruttare altri punti per passare. Sono soddisfatto, la dedica della vittoria ovviamente va al ragazzo scomparso e a mia nonna".