MotoGP, Valentino Rossi: "Nuovo capotecnico, abbiamo scelto di aspettare per il cambio"

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Vera Spadini

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Valentino spiega le ragioni che lo hanno spinto a rimandare alla nuova stagione il cambio del capotecnico

Il nuovo corso in casa Yamaha è già iniziato, lo dicono chiaramente i numeri delle ultime gare: dalla vittoria di Vinales in Malesia (sempre qualificatosi in prima fila negli ultimi 6 GP, salvo in Giappone), alle 5 pole e 6 podi del rookie Quartararo, fino al rendimento in gara di Morbidelli (sesto tre volte nelle ultime 4 gare). Manca solo il box di Valentino Rossi all’appello: dopo i due podi in Argentina e America non è mai andato oltre il quarto posto, surfando su una serie di problemi della sua moto che hanno compromesso la stagione.

La M1 versione 2020 sarà più potente, cercando di neutralizzare nel contempo il consumo delle gomme. Ma la trasformazione per Rossi riguarda anche il "materiale umano", partita dallo staff di ingeneri e terminato con uno storico cambio del capotecnico: David Munoz (ora il fianco di Bulega e capotecnico di Bagnaia due anni fa, quando diventò campione del mondo) prenderà il posto di Silvano Galbusera, vicino a Valentino da 6 anni. Un passaggio che, ha raccontato il Dottore a Speedweek, è stato volutamente graduale: “Avrei potuto fare il cambio in Thailandia dopo l’annuncio, ma ho pensato che sarebbe stato meglio non fare le cose di fretta. Anche nell’interesse di Silvano. David parte da zero nella MotoGP, non ha molta esperienza. Ma durante i test invernali abbiamo abbastanza tempo per abituarci gli uni agli altri".  

Da un lato il rispetto nell’addio per un rapporto non solo lavorativo ma anche umano; dall’altro la volontà di agevolare l’arrivo: subentrare in una stagione ormai finita, con problemi conclamati e irrisolti, non sarebbe stato certamente il miglior modo per iniziare a interpretare un ruolo così fondamentale. Non resta che aspettare la fine del campionato per l’inizio della nuova sfida.