Dopo la conferenza stampa Jorge Lorenzo si racconta in esclusiva a Sky. Con Guido Meda e Antonio Boselli spiega le ragioni della scelta del ritiro e svela alcuni particolari: "Correre mi mancherà, ma non riuscivo più a continuare, non ero più nelle condizioni di lottare per vincere". Il 5 volte campione del mondo lascia una porta aperta: "C'è l'1% di possibilità che torni in pista"
A Valencia, in una conferenza stampa straordinaria, Jorge Lorenzo ha annunciato il suo ritiro. Il 5 volte Campione del mondo, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sky, ha raccontato il proprio stato d'animo: "Una parte di me è triste, perché ho fatto questo lavoro per 30 anni. Questa è come una grande città, in cui crei molti legami e molte amicizie. Ho conosciuto tantissime persone. Questa adrenalina, questa voglia di vincere, mi mancherà tanto". Un momento a due facce per lo spagnolo: "L'altra parte di me però è libera dalla pressione della domenica mattina, dall'esigenza di competere sempre al massimo. Avrò tempo per fare cose che non ho fatto fino a ora, per vivere altre esperienze. Nella vita non ci sono solo le gare, esistono anche altre cose". Jorge ripercorrere la sua stagione, fino all'annuncio: "Il mio rapporto con Honda è cominciato male. In inverno ho avuto una lesione allo scafoide, sono arrivato già in Qatar in pessima condizione fisica. Non trovavo confidenza con la moto 2019 ma abbiamo continuato a lavorare, cercando di migliorare. Ma poi ci sono state le due cadute di Montmelò e Assen, forse senza sarei riuscito a correre un altro anno. Ma se non riesco a rimanere competitivo non trovo motivazioni per correre e dare il massimo di me come ho sempre fatto". Ma una speranza di rivederlo in pista c'è ancora: "Quella del ritiro è una decisione definitiva al 99%, c'è l'1% di possibilità che torni sui miei passi".
"Ho fatto e vinto di tutto in MotoGP"
Lorenzo spiega come è arrivato alla scelta di ritirarsi: "Un mese dopo Assen ho parlato con Puig e ci siamo detti: "Andiamo avanti, vediamo se ritrovo la motivazione". Ho voluto continuare con questa moto, cercare di capirla un po' di più. Però le gare andavano avanti e non trovavo questa motivazione. Poi ho provato la Honda 2020, come Marquez e Crutchlow, e non ho riscontrato miglioramenti nelle cose in cui avrei voluto. Per questo non avevo aspettative o illusioni forti". Una situazione difficilmente sostenibile per il pilota: "Non sarei riuscito a passare un altro anno così, sarebbe stato un anno lunghissimo. Ho 32 anni, ho fatto e vinto di tutto in questo sport, ho viaggiato in tutto il mondo per 17 anni. Non posso migliorare niente da quello che ho fatto".
"Marquez vincerebbe con qualsiasi moto"
Lorenzo parla anche del rapporto con HRC: "La Honda prima di Marquez era una Honda più standardizzata, più facile per tutti i piloti. Marc ha uno stile di guida particolare, come ha dimostrato, è al top da 7 anni. E come è normale, Honda punta sul pilota che vince. Quindi la moto è diventata sempre più adatta al suo stile di guida e sempre più difficile per gli altri. E' stato difficile per Pedrosa e per me". A proposito di Marque, Lorenzo ha sottolineato: "La Honda è quella che si adatta di più al suo stile di guida, ma credo che lotterebbe per la vittoria di un titolo anche con una Ducati, con una Yamaha o con una Suzuki"
"Volevo rimanere in Ducati, ma non è stato possibile"
Lorenzo parla di alcuni passaggi cruciali della sua carriera: "Alla fine, tutti noi prendiamo certe decisioni, e nel 50% dei casi sbagliamo. E' impossibile una vita senza sbagli, va messo in conto. Ma i 'se' a cosa servono? Se non fossi andato via dalla Yamaha, se avessi vinto un mese prima del Mugello...Se mi ritrovassi in quell'inverno nel 2016 rifarei tutto di nuovo". Lorenzo dimostra forse un unico, vero rimpianto: "Con Ducati tutti sappiamo com'è andata. Io volevo rimanere con loro e provare fino alla fine a vincere il Mondiale una seconda volta dopo il titolo di Stoner. Mancava qualcosa per vincere le gare, quando abbiamo trovato la soluzione era ormai troppo tardi perché avevano già preso una decisione".
"Con Valentino è stato amore e odio"
Lorenzo racconta anche dei diversi rivali che ha incontrato lungo il suo percorso: "Sono contento di aver lottato con dei campioni. Con Stoner, un'incredibile talento della natura. Con Valentino, supercompleto in tutti i sensi. Poi Marquez, una bestia di talento e fisicamente. E tanti altri, come Pedrosa e Dovizioso". Focus poi sul rapporto particolare con Rossi: "Con Valentino ci amiamo quando siamo lontani. Quando siamo vicini passiamo all'odio completo, perché entrambi siamo molto competitivi. Quest'anno in cui lottiamo per il 7° o 10° posto nel Mondiale, ci sopportiamo di più....Quando eravamo entrambi in Yamaha il rapporto era più difficile. Ma è normale, nello sport si vuole vincere".