MotoGP, Bagnaia frena per andare forte. Podio in fumo a Jerez, ma fiducia per futuro

MotoGp
Antonio Boselli

Antonio Boselli

Ritirarsi per un motore in fumo con un podio in vista non fa piacere, anzi. Eppure Pecco Bagnaia può tornare a casa soddisfatto dell’inizio della sua seconda stagione in MotoGP

Pecco Bagnaia ha finalmente trovato la chiave per sbloccare il suo potenziale. C’è una ragione tecnica che spiegheremo piu avanti, ma c’è stato un passaggio interiore forse ancora più importante. Pecco aveva bisogno di trovare il suo posto in MotoGP, una sicurezza che è arrivata per merito suo e della Pramac, la sua squadra, dal capotecnico Cristian Gabarrini al team manager Francesco Guidotti.

 

Un avvicinamento reciproco, come quello percorso dal pilota verso la GP20 e qui entra in gioco l’aspetto tecnico. Sicuramente Pecco beneficia del fatto di guidare la moto ufficiale in questa stagione così come della nuova Michelin posteriore che predilige il suo stile di guida più rotondo, ma lo step più importante è la qualità della frenata. Pecco stacca forte, prepara al meglio l’inserimento e sfrutta la percorrenza in curva, sua grande qualità. E se anche Andrea Dovizioso, uno degli staccatori più forti del mondiale, ha elogiato le doti di guida in frenata di Bagnaia significa che il progresso è stato consistente.

 

Lungi da fare un confronto tra due piloti con età, storia e palmares diversi, ma è interessante notare come lo stesso Jorge Lorenzo cominciò ad andare forte con la Ducati quando riuscì a interpretare al meglio la frenata. Anche in quel caso ci volle più di un anno per sbloccarsi, anche in quel caso al fianco di Jorge c’era Gabarrini, uno dei capotecnici più preparati avendo lavorato al fianco di calibri come Stoner, Marquez e Lorenzo. Un caso? Pare proprio di no. Pecco, come Jorge, ha una guida più rotonda che può risultare molto efficace se abbinata al gran motore della Ducati.

 

Oltretutto il miglioramento è arrivato senza stravolgere il set up della moto, senza snaturare il dna della GP20 ma prediligendo una continuità su cui Pecco ha costruito sessione dopo sessione la sua performance. Ora ci vuole solo la calma e la perseveranza di continuare sulla strada tracciata in questi mesi, ma è indubbio che l’ottimismo per il futuro è decisamente più grande del dispiacere per un podio “sfumato” a sei giri dal termine della gara di Jerez.