Superbike ad Aragon (Spagna): Rinaldi nel mondo dei grandi
sbkDall’esplosione di Rinaldi agli alti e bassi di Redding, dalla costanza di Rea alle scivolate di Bautista e Davies, passando per una Yamaha opaca: tracciamo il bilancio del round di Teruel, quinta prova del mondiale Superbike
Il doppio appuntamento di Aragon ci ha consegnato un mondiale Superbike in salute, aperto e divertente come poche volte nel recente passato. La sfida per il titolo entra nel vivo quando mancano tre round alla fine della stagione, con Jonathan Rea vincitore di Gara 2 che porta il proprio margine da dieci a trentasei punti su Scott Redding, primo in Superpole Race. La stella che ha brillato più di tutte a Teruel è stata però quella di Michael Ruben Rinaldi, il nome a sorpresa che non ti aspetti per la vittoria e il podio. Facciamo una panoramica dei protagonisti della quinta tappa del campionato 2020.
UP
Michael Ruben Rinaldi – Ovviamente, prepotentemente. Il riminese è stato il pilota che più di tutti è riuscito a migliorare tra il primo e il secondo weekend di Aragon, fino a comandare tutte le sessioni di libere, scattare dalla prima fila, ottenere la prima vittoria in carriera e due podi la domenica. In Gara 1 mostra un passo insostenibile per la concorrenza vincendo con ampio margine, in Gara 2 resiste per quasi tutta la corsa prima subire l’affondo decisivo di Rea a tre giri dal termine. Rinaldi azzecca il weekend della vita proprio nel momento in cui Ducati deve scegliere tra lui e Chaz Davies per il 2021. Menzione speciale per il team GoEleven, che lo sta supportando al meglio e che a sua volta festeggia la propria prima affermazione.
Scott Redding – La caduta di Gara 1 pareggia il conto degli “zeri” con Rea e rischia di pesare sull’esito della lotta al titolo, per quanto manchino ancora ben nove gare da correre. L’altro lato della medaglia, tuttavia, offre un Redding capace di reagire rabbiosamente con la vittoria di domenica mattina ed è forse questo l’aspetto che più risalta in questo fine settimana; in Gara 2 prova a stare con la coppia di testa, ma alla fine deve cedere. L’impressione è che il ducatista non sia mai stato del tutto a posto in questi due fine settimana al Motorland, ma che gettando il cuore oltre l’ostacolo in alcune occasioni abbia sopperito alla mancanza di feeling. Un elogio che va quindi principalmente al lato umano.
Federico Caricasulo – Il vicecampione del mondo Supersport 2019 replica in entrambe le gare lunghe il miglior risultato stagionale, quel nono posto ottenuto per la prima volta a Portimao. Aragon si è dimostrata una pista avversa alle Yamaha, offrendo al team GRT l’occasione di avvicinarsi alle R1 2020 del team ufficiale e di Ten Kate; Caricasulo però è stato capace di precedere in tutte le gare il suo compagno di
squadra Garrett Gerloff, che fino a questo momento era stato più efficace. Un interessante segnale per il ravennate, che punta a diventare un pretendente fisso alla top-10.
DOWN
Alvaro Bautista – I tanti chilometri di test assommati da Honda sul tracciato di Alcaniz le hanno permesso di partire da una buona base per le due gare, tanto da conquistare il primo podio in Gara 2 lo scorso weekend proprio con Bautista. La velocità c’è stata anche in questo caso, forse anche di più, ma il conto delle cadute del pilota spagnolo inizia ad essere un po’ troppo salato: dopo essere scivolato settimana scorsa in Gara 1, stavolta il #19 finisce a terra in entrambe le gare lunghe, perdendo la possibilità di cogliere due top-5. Per fotografare la situazione, è interessante notare come il suo compagno di squadra Leon Haslam (ottimo quarto in Gara 2) sia a soli otto punti di distacco in classifica, con un approccio più “da
formichina” e meno acuti.
Chaz Davies – Il gallese mette a segno un weekend un po’ meno proficuo rispetto ad Aragon 1, dove aveva chiuso con due podi nelle gare lunghe dimostrando un passo da vittoria. Qui porta a casa l’ottavo tempo in qualifica (una posizione meglio di settimana scorsa) e un terzo posto in Gara 1 a dieci secondi da Rinaldi, replicando anche il quinto posto della Superpole Race. In Gara 2 purtroppo è arrivata una scivolata, mentre già aveva perso terreno dai primissimi. Il suo fine settimana non sarebbe da buttare in assoluto, ma al di là della caduta denota una flessione rispetto al precedente. Nei prossimi giorni è attesa la scelta di Ducati sul rinnovo o meno del suo contratto.
Yamaha 2020 – Il quarto e il quinto posto di Michael Van Der Mark e Toprak Razgatlioglu in Gara 1 non dicono la verità sul posizionamento delle moto di Iwata nel ranking del fine settimana. Le temperature più alte rispetto a settimana scorsa non hanno aiutato le R1 a trovare competitività, con Van Der Mark che peraltro ha pagato il dodicesimo tempo in Superpole. Poco incisivo anche Loris Baz, con un ottavo posto in Gara 2 come miglior risultato.