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Valentino Rossi ironico: "Da fratello maggiore, consiglio a Luca di restare in Moto2"

la battuta

Rossi, nonostante abbia chiuso il GP di Catalunya con una caduta, non perde la sua tradizionale ironia. Nel fare i complimenti a Luca Marini per la sua stupenda vittoria in Moto2, Valentino aggiunge sorridendo: "Spero che Luca non trovi un posto in MotoGP per il 2021, perché altrimenti sarebbe un altro pilota difficile da battere. Quindi come fratello maggiore gli consiglio di rimanere in Moto2. Scherzi a parte, sono molto contento per lui, se la gioca per il Mondiale"

VIDEO. LA CADUTA DI VALENTINO ROSSI

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Valentino, il weekend non si è concluso al meglio, ti aspettavi sicuramente di più da questo GP: quali sono le tue sensazioni dopo questa gara conclusa con una caduta?

"È un vero peccato, è stato un buon weekend, sono stato veloce già dal venerdì, abbiamo migliorato ancora la moto, puntavo al podio. Volevo restare il più vicino possibile a Quartararo, ma forse ho spinto troppo con queste temperature basse, soprattutto in curva 2 che è molto pericolosa".

 

Pensi che avresti avuto la possibilità di superare Quartararo, oppure stavi pensando solo al podio?

"Io, Quartararo e Morbidelli eravamo i più veloci nella prima parte della gara, eravamo molto vicini. Ma a un certo punto le gomme hanno iniziato a calare e Fabio ha perso qualcosa negli ultimi giri. Chissà come sarebbe andata a finire, se avessi continuato a migliorare nella parte finale del GP, forse avrei potuto provare anche a vincere".

 

Il successo di Luca Marini in Moto2 ti aiuta a superare la rabbia per questa caduta?

"La vittoria di Marini è molto positiva, mi aiuta a digerire la delusione per il mio errore. Luca è stato impressionante in gara, ma in generale è stato impressionante in tutto il weekend. Mi ha veramente colpito per come ha guidato la moto, è una macchina, non commette errori. Il suo stile è perfetto, direi poetico, dolce e con traiettorie perfette, nessuna sbavatura. Penso sia la sua vittoria più bella. Tanti complimenti davvero a Luca, spero che non trovi un posto in MotoGP per il 2021, perché altrimenti sarà un altro pilota difficile da battere - dice Valentino sorridendo -. Quindi come fratello maggiore gli consiglio di rimanere in Moto2. Scherzi a parte, sono molto contento per lui, se la gioca per il Mondiale, è molto in forma".

Questa è una di quelle gare a cui ripenserai un domani, pensando che avresti potuto provare a vincere?

"Sì, è stato veramente un grande peccato, mi trovavo bene con la moto e volevo arrivare davanti, avrei potuto anche vincere, sicuramente sarei arrivato sul podio. Purtroppo sono entrato molto forte in quella curva e la temperatura della gomma era bassa, mi sono fatto ingolosire perché volevo restare vicino a Quartararo. Inoltre temevo che potessero arrivare le moto che vanno forte alla fine delle gare, come Suzuki e Ducati".

 

Eri desolato dopo la caduta, sentivi ormai nelle tue mani la possibilità di vincere?

"Sicuramente sì, ero veramente competitivo, ero proprio veloce anche con le gomme usate, sapevo che era una grande occasione. Poteva succedere di tutto, non mi aspettavo proprio di cadere. Sarebbe stato il secondo podio della stagione, sarebbero stati dei punti importanti per il Mondiale, sarei stato pienamente in gioco per il titolo. Per non disperarsi bisogna pensare che è stato un buon weekend, ho guidato bene, mi sono proprio divertito. Anche se ormai per me il campionato è chiuso, ci sono comunque delle grandi motivazioni per andare veloce da qui alla fine dell’anno".

 

I 50 punti di ritardo dal leader della classifica Quartararo sono irrecuperabili?

"No, fino a quando l’aritmetica non lo impedisce, allora diciamo di no. Però purtroppo ho già collezionato tre zeri in questa stagione, mi dispiace molto perché ho fatto due errori di fila, sono caduto due volte per due 'cappelle' mie. E quelle pesano in un campionato così corto. È difficile, ma ci sono comunque ancora un sacco di gare: se riesco a guidare così, posso andare forte dappertutto".

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Le due cadute consecutive, tra Misano e Barcellona, sono collegate fra di loro in qualche modo?

"A Misano abbiamo seguito una via un po' diversa con la moto e non mi trovavo bene in gara, poi sabato e domenica sono stato male, avevo un po' di influenza, non ero in forma, ho sbagliato anche per questo. Qui a Barcellona l’errore è stato diverso, volevo provare a vincere e stavo spingendo forte, ero al limite. Comunque non bisognerebbe mai fare due errori di fila".

 

Come definiresti questo errore?

"Tutti sapevamo che questa era una gara in cui era necessario guidare bene per via delle gomme, ma io speravo di restare il più vicino possibile a Quartararo perché volevo vincere, volevo fare tutta la gara al massimo, sapendo che negli ultimi giri poi sarebbero risalite le Suzuki e le Ducati. È stata una caduta simile a quella di Bagnaia a Misano, si fa fatica a capire cosa è successo, probabilmente la temperature era bassa, comunque rimane una 'cappella' mia".

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