Andrea Dovizioso non correrà in MotoGP nel 2021: prenderà un anno sabbatico
MotoGpDovizioso, che a fine stagione lascerà la Ducati, ha scelto il proprio futuro, almeno quello imminente: ha deciso di prendere un anno sabbatico lasciando aperta l'ipotesi di rientrare in pista nel 2022. La Yamaha nel ruolo di collaudatore avrà Cal Crutchlow
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È una delle notizie più dolorose da recepire, ma pare proprio che Andrea Dovizioso nel 2021 non avrà nessun tipo di attività legata alla MotoGP. In sostanza Dovi si è semplicemente rassegnato a un cosiddetto anno sabbatico, in attesa che per il 2022 - quando scadranno molti contratti - non si riapra per lui qualche altra possibilità.
Sospensione temporanea
Dovizioso non sta quindi per annunciare un ritiro, ma una sospensione temporanea della sua attività di pilota MotoGP. In fin dei conti un ruolo da tester forse non era in cima alle priorità del forlivese che - per sua stessa ammissione - vorrebbe essere pilota in gara e non altro. L'interessamento della Yamaha per Cal Crutchlow nel ruolo di uomo dello sviluppo per la prossima stagione, ha innescato una serie di deduzioni che portano alla ovvia conclusione ancora prima che Dovizioso abbia comunicato ufficialmente le sue intenzioni.
Gli scenari
Ancora due gare da ducatista, poi Dovizioso si prepara ad un anno che avrà dentro tanti progetti, ma niente che abbia a che vedere né con la MotoGP né tantomeno con la Superbike. Non è affatto da escludere che Dovizioso possa cimentarsi in qualche gara di Motocross e magari qualche corsa in auto, tenendo così svegli il fisico e la mente nel caso in cui arrivasse, prima o poi, una di quelle telefonate che non ti aspetti. Oppure semplicemente per aspettare che il 2022 gli riconsegni la possibilità di riprendere quella carriera in MotoGP interrotta troppo presto. Il morale di Dovizioso, dato anche l'epilogo spinoso del suo matrimonio con la Ducati e le difficoltà di una stagione tecnicamente ripidissima, non è certemente al top in questo momento. Serve rasserenare, allontanare da sè il senso di delusione, serve mettere le pile a ricaricare e un anno di pausa in questo senso puó anche essere la decisione più saggia di tutte.