Moto3, GP Portogallo: 1° Fernandez a Portimao, Arenas campione del mondo. 5° Arbolino
PortimaoLo spagnolo Raul Fernandez (KTM) vince il GP del Portogallo, ma in Moto3 la domenica di Portimao si chiude nel segno del connazionale Albert Arenas: gli basta il 12° posto per festeggiare il titolo. Grande gara di Arbolino: partito dalla 27esima arriva quinto, chiudendo il Mondiale ad appena 4 punti da Arens. Completano il podio Dennis Foggia e Jeremy Elcoba, entrambi su Honda
Poteva succedere di tutto, ma per Albert Arenas è finita comunque bene. Lo spagnolo ha vinto il titolo, di misura, con un inspido dodicesimo posto che ha rischiato di portarlo a un passo da una sconfitta clamorosa. Gara tesa, per nulla scontata. Arbolino con il quinto posto guadagnato grazie a una fantastica rimonta dal ventisettesimo in partenza ha tenuto il risultato incerto fino all'ultimo. E che giro.
Arenas in difficoltà ha sgomitato, forse con eccessivo agonismo, con Binder, Vietti, Ogura (che ha perso anche il secondo posto nel mondiale) e persino Antonelli autore di una discreta prestazione. Lo spagnolo ha amministrato la prima parte della gara lasciando scappare via Fernandez e tenendo a tiro Ogura.
Poi è successo di tutto quando Masia e Foggia hanno tirato il milanese, nella frattempo risalito fino al nono posto, a ricucire sul gruppetto di Arenas. La gara ha cambiato faccia all'improvviso. Arbolino l'ha sorpassato e nei quindici giri successivi s'è visto di tutto. Duelli appassionanti, tra Arbolino e lo spagnolo prima, tra Arenas, ormai rimasto senza gomma, e tutti gli altri dopo.
Mentre Fernandez aumentava il suo distacco, inseguito da Foggia (che con Masia, caduto nel finale, ha pure scontato un doppio long lap penalty per guida scorretta nelle prove) la classifica del mondiale cambiava a ogni sorpasso.
Alla fine Arenas ha vinto il titolo per soli quattro punti di distacco. Quasi uno smacco per Arbolino che sconta una qualifica disastrosa (se fosse partito più avanti cosa sarebbe successo?) e soprattutto una gara persa causa Covid (ad Aragon), che lui non aveva ma che gli è costato una pesantissima quarantena. "Ho dato tutto, sono vicecampione e stanotte posso dormire tranquillo" ha detto Tony, mentre Arenas festeggiava un titolo che alla fine ha consacrato il pilota che ha vinto tre gare in un mondiale rimasto a lungo senza un dominatore. E dove lui è stato anche il più regolare e il più consistente sull’arco di tutto il campionato.