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Auguri, Sic! Come ti immagino se fossi qui

Il ricordo

Paolo Beltramo

Nel giorno dei suoi 34 anni viene spontaneo pensare a Marco Simoncelli, immaginarlo, abbracciarlo, sorridergli, tenerlo stretto perché continui così: con lui che non c’è più, ma che grazie al nostro affetto, alla nostra resistenza nell'accettare questa realtà cattiva, non riesca ad andarsene davvero del tutto

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34. Come il numero iconico del suo amico Kevin Schwantz. Già oggi Marco Simoncelli avrebbe compiuto 34 anni. E, una volta superato quel buco, quel senso di vuoto, andati un po' oltre la mancanza, il dolore, viene da chiedersi come sarebbe stato. Io non lo so, ovviamente, ma lo immagino praticamente ogni giorno da quel maledetto 23 ottobre 2011, perciò un'idea ce l'ho. Credo che sarebbe rimasto abbastanza simile a se stesso nel look, probabilmente Paolo e Rossella sarebbero nonni di un paio di nipotini scatenati e simpaticissimi, con mamma Kate felice e indaffaratissima che ogni tanto lasciava i piccoli (4 e 5 anni) alla nonna per poter seguire Marco sui campi di gara.

 

Lui sarebbe rimasto semplice, spontaneo, ironico, divertente, spiritoso, felice, allegro e veloce, aggressivo, combattivo in pista come sempre. Con Marquez avrebbe avuto scontri epici che non avrebbero intaccato un rapporto fatto di battute divertenti e anche “cattive”, ma di rispetto reciproco. Con quei capelli ricci da rockstar sarebbe sembrato sempre di più se stesso anche se con un po' meno di quell'ariosità spensierata di un tempo. Io credo che avrebbe vinto (come minimo si sarebbe giocato) i due mondiali dopo la sua scomparsa. Il passaggio da 800 a 1000 cc lo avrebbe aiutato a perdere meno accelerazione e velocità per il suo fisico alto, forte e più pesante degli altri. Così, visto che quei due titoli se li è giocati Dani Pedrosa fino all'ultimo GP, lui che di Pedrosa andava più forte avrebbe vinto. Poi non saprei, ma credo che all'HRC ci sarebbe andato lui nel 2013 a sostituire Stoner, mentre Marquez avrebbe cominciato come era stabilito dai regolamenti dal Team Gresini.

 

Avrebbe comunque allietato le nostre vite di appassionati di corse con quella generosità intrinseca al suo modo di correre, ci avrebbe fatto ridere con le sue battute, incazzare per qualche errore diventato molto più raro, appassionare coi suoi duelli. Avrebbe avuto ancora Aligi Deganello con lui e magari avrebbe cambiato moto, chissà… Io credo che sarebbe riuscito a tenere tutti gli amici di una volta pur sommandoli ai numerosi nuovi, sarebbe riuscito come sempre a dare attenzione, sorrisi, abbracci.

 

Forse, credo, ma non lo so, sarei diventato suo addetto stampa personale e ci saremmo inventati comunicati, video, situazioni divertenti spessissimo. Lui avrebbe continuato ad essere disponibile e serissimo negli allenamenti. Avrebbe -questa è una mia convinzione assoluta- trovato il modo di aiutare da vivo quei ragazzi in gravi difficoltà che andava a trovare normalmente. Si sarebbe assunto la responsabilità di regalare un po' della sua felicità, della sua fortuna, della sua gioia a chi senza colpa non aveva niente o addirittura meno di niente. Credo che sarebbe diventato molto maturo, molto uomo senza perdere neppure un po' di quella sua eterna felice fanciullezza, di quel sorriso pieno contagioso, avrebbe continuato a uscire la sera a cena con gli amici e avrebbe reso casa sua una specie di ristorante per amici che girava intorno alle moto, al calciobalilla, alle partite a carte (burraco, briscola, scopa…), a Risiko…alle partite a pallavolo in giardino, alle grigliate, ai racconti… Sarebbe diventato famosissimo e amato (o odiato, ci sta) in tutto il mondo, ma in Italia sarebbe diventato l'eroe buono esempio per molti giovani. E magari si sarebbe speso per qualche battaglia nobile come contro il razzismo, per la conservazione del pianeta, in questa situazione di Covid avrebbe sostenuto la necessità di stare attenti, di non fare i patacca…

 

Ed è così strano oggi 20 gennaio 2021 essere qua a ricordare il compleanno di una persona che se n'è andata da quasi 10 anni. Eppure viene spontaneo, naturale anche adesso che il "Buon compleanno Sic" non si fa più, pensarlo, immaginarlo, abbracciarlo, sorridergli, tenerlo stretto perché continui così: con lui che non c’è più, ma che grazie al nostro affetto, alla nostra resistenza nell'accettare questa realtà cattiva, non riesca ad andarsene davvero del tutto. Che ogni tanto e in certe occasioni riusciamo a sentirlo presente, così dentro ai nostri cuori anche se lontano, molto lontano.

Comunque ciao Marcone, dai 34 come il numero di Kevin, stai bene e sii felice.